Città di Castello, Spot Umbria 2021: “La Regione si dimentica del Cinquecentenario di Raffaello”
Città di Castello – “Riconosciamo il pregio della campagna di promozione turistica della Regione dell’Umbria ma proprio per questo ci rammarichiamo ancora di più che anche quest’anno la Regione dell’Umbria si sia completamente dimenticata di Città di Castello. Non è la prima volta che Città di Castello sparisce dalle mappe turistiche della Regione Umbria ma quest’anno con la mostra del Cinquecentenario di Raffaello alle porte la vista è veramente imbarazzante”: il sindaco di Città di Castello Luciano Bacchetta, l’assessore al Turismo Riccardo Carletti e l’assessore alla Cultura Vincenzo Tofanelli intervengono congiuntamente a proposito della campagna “Io amo il mare dell’Umbria”, in onda sui canali televisivi e digitali da ieri, domenica 16 maggio, commissionata alla Agenzia Armando Testa e articolata in tre spot diversi. “Lo slogan è efficace e riesce a cogliere l’anima della nostra Regione dal punto di vista dell’arte, dell’animazione culturale e del turismo ambientale. Tuttavia, nonostante la Pinacoteca sia il secondo museo dell’Umbria, i tre musei di Burri, un parco del Tevere completamente rinaturalizzato e oltre 100 chilometri di sentieristica attrezzata, nonostante Città di Castello sia la capitale di un’eccellenza internazionale come il tartufo bianco, la sede del Festival delle Nazioni e della Mostra del Fumetto, per la Regione dell’Umbria continuiamo a non figurare nell’immagine turistica dell’Umbria”.
“Il fatto che tra qualche mese sarà inaugurata proprio in Pinacoteca la mostra Raffaello Giovane ed il suo sguardo, l’unica finanziata in Umbria dal Comitato nazionale del Cinquecentenario con oltre 80mila euro, rende l’esclusione non soltanto un mortificante dejavu ma anche un clamoroso autogoal, considerata l’attenzione che sta già suscitando la mostra per le molte opere di Raffaello che torneranno in Italia solo per questa occasione dopo secoli di esilio” aggiungono gli amministratori tifernati “Nel rispetto della libera creazione intellettuale degli autori, ci chiediamo quali criteri e quali priorità la Regione Umbria ha individuato per la promozione e a quale logica risponda l’esclusione di un intero pezzo di Umbria, l’Alto Tevere, dalle immagini guida della campagna. Dal mare di storia dell’Umbria si possono mettere in evidenza tante e diverse caratteristiche ma non può essere cancellato lo Stendardo di Raffaello, prima opera che firmò come magister, o i grandi cicli di Alberto Burri”.