Comune di Orvieto, la Cgil contro la riorganizzazione

 ORVIETO – “A distanza di pochi mesi dall’attuazione della riorganizzazione della macchina comunale di Orvieto, la stessa risulta già obsoleta e del tutto inadeguata”. A dirlo è Silvia Pansolini, della Fp Cgil dell’Umbria. “Questo è quello che temevamo quando già dalla prima stesura avevamo fortemente criticato il modello, che difettava di una indispensabile preliminare analisi approfondita dello stato attuale dell’ente, delle criticità, dei carichi di lavoro, della quantità e qualità dell’organico a disposizione, delle professionalità, delle competenze e delle specifiche esigenze formative. Inoltre, la mancata lungimiranza rispetto ai numerosi pensionamenti cui si trova a far fronte l’ente, anch’essa denunciata da ben 3 anni, ha portato in grave sofferenza diversi settori: i 13 cimiteri presenti nel Comune sono attualmente gestiti da un responsabile che entro il 2018 perderà 1 delle 2 unità in capo al servizio e nel 2019 l’altra, in assenza ad oggi di previsioni di avvicendamento con necessario affiancamento; L’URP, che per oltre 20 anni è stato il fiore all’occhiello dei servizi al cittadino del nostro Comune, è stato sostanzialmente ed inspiegabilmente soppresso, ricollocando le 3 unità. L’URP di Orvieto venne istituito nel 1995 in piena rivoluzione culturale ed organizzativa della P.A. nell’ottica di una riforma nazionale che coinvolse tutti i livelli della Stato e che trovava fondamento in esperienze pilota (es. Bologna) e nella innovazione culturale che intanto stava maturando anche in campo accademico ed universitario. Dopo venti anni …oggi siamo regrediti. O meglio: si poteva progettare uno sviluppo diverso per questo ufficio ma così non è stato…”.

“La Polizia Municipale, a causa di una carenza di personale ormai cronicizzata, non è più in grado di garantire il servizio se non costringendo il personale a ore di straordinario programmato e ad una esasperata flessibilità nella turnazione. Questi sono solo alcuni esempi delle enormi criticità presenti nell’ente, a nostro avviso generate in parte dall’inadeguatezza del “nuovo” modello organizzativo e in parte da un pericoloso lassismo nel verificare con maggiore attenzione e maggiore rigore l’effettivo raggiungimento da parte dei dirigenti degli obiettivi loro assegnati. Data questa situazione drammatica, quello che più spaventa è l’orgoglio con cui, per mano del segretario generale, l’amministrazione sbandiera i tagli dei costi del personale, affermando che: “Si ritiene di non programmare al momento ulteriori assunzioni>>. Le recenti dichiarazioni della dott.ssa Perali lasciano trasparire un approccio nei confronti del personale come mero costo e non come risorsa, considera la minor spesa del personale come risparmio e non come mancato investimento, dimentica forse che il territorio del Comune di Orvieto misura ben 281km², che il Comune eroga servizi per i 12 Comuni dell’ambito e che spesso ricopre il ruolo di capofila nell’ambito di procedure e progetti. Ricordiamo che sul Comune di Orvieto pende la scure dell’ispezione del MEF, per esito della quale, a causa di errori commessi da dirigenti e segretari generali, il fondo del salario accessorio dei dipendenti subirà negli anni a venire una significativa decurtazione, negando la possibilità di riconoscere istituti premiali a chi si troverà giocoforza investito di maggiori oneri e responsabilità. In questo contesto si inserisce la recente istituzione delle Posizioni Organizzative, che – seppur grazie al confronto con OO.SS ed RSU sono state ridotte numericamente da 12 ad 8 rispetto al modello iniziale – comporteranno una spesa di 60.000 € in capo al fondo del salario accessorio, ponendo un pesante vincolo sull’accesso al salario accessorio per gli altri 135 dipendenti dei 143 in pianta organica, una scelta che stride fortemente con le politiche di austerità finora attuate e previste e che sembra configurare una discriminazione tra lavoratori. Riguardo le P.O. riteniamo che, oltre a verificare la loro effettiva necessità all’interno del processo di riorganizzazione, risulta opportuno procedere ad una modifica rilevante del relativo regolamento, nell’ambito del quale siano prioritari come criteri per l’assegnazione, il curriculum e le competenze iniziali ed acquisite, riducendo notevolmente la discrezionalità dei dirigenti ed eliminando tutti gli elementi che contrastano con il regolamento sull’anti corruzione relativamente alla rotazione degli incarichi. Come CGIL esprimiamo pertanto un parere fortemente negativo sulle scelte operate da questa amministrazione nei confronti del personale del Comune di Orvieto e come abbiamo sempre fatto, continueremo, nelle sedi opportune, ad opporci alle azioni che ledono i diritti e il benessere dei lavoratori, proseguendo un percorso che, grazie anche al recente rinnovo del contratto nazionale, potrà portarci a raggiungere importanti traguardi nella tutela e nel miglioramento del lavoro e dei lavoratori”.

 

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