Conferenza finale del progetto europeo Life Clivut
Si è svolta nel corso della mattinata del 29 giugno in sala dei Notari la conferenza finale del progetto europeo LIFE CLIVUT (Climate Value of Urban Trees). Presenti, tra gli altri, il sindaco Andrea Romizi e l’assessore all’ambiente Otello Numerini, il vice rettore dell’Università di Perugia Fausto Elisei, il direttore del dipartimento di ingegneria civile Giovanni Gigliotti, il coordinatore del progetto Marco Fornaciari da Passano, Francesco Grohmann responsabile della Regione dell’Umbria del servizio foreste, montagna e sistemi naturalistici
Nel ruolo di moderatore Diego Mattioli di Noesis.
***
Il progetto LIFE CLIVUT, coordinato dal Dipartimento di Ingegneria civile ed ambientale dell’Università degli studi di Perugia, ha sviluppato e testato con successo strategie innovative per la progettazione e gestione del verde urbano come strumento efficace di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climaticiin quattro città pilota: Perugia, Bologna, Salonicco e Cascais. Un elemento chiave del progetto è stato l’approccio di coprogettazione e co-attuazione, coinvolgendo attivamente le amministrazioni, i cittadini riuniti in varie forme, imprese e studenti di scuole di ogni ordine e grado.
Durante l’incontro finale, anche grazie alle relazioni degli esperti Peter Loffler, Valentina Rastelli e Federico Benvenuti., i partecipanti (in sala ma tantissimi collegati da remoto) hanno avuto l’opportunità di conoscere i risultati ottenuti dal progetto LIFE CLIVUT e di apprendere le migliori pratiche di green management, sviluppate nelle quattro città pilota. Sono state presentate soluzioni innovative e sostenibili per la creazione e la gestione del verde urbano, con un focus particolare sul suo ruolo nella mitigazione del cambiamento climatico e nell’adattamento alle sfide ambientali.
Oltre alla presenza degli esperti e dei partner di progetto, che hanno condiviso le loro conoscenze e le loro esperienze di successo, la conferenza è stata occasione per promuovere la cooperazione tra le diverse istituzioni e per creare una rete di scambio di conoscenze a livello europeo.
***
Aprendo l’incontro il prof. Fausto Elisei ha riferito che i temi oggetto del progetto sono stati costantemente sviluppati dai dipartimenti dell’Università. L’auspicio ora è che il lavoro svolto possa continuare ad essere portato avanti, in costante interscambio tra le istituzioni coinvolte, per produrre benefici in favore del territorio.
Il direttore del dipartimento di ingegneria civile ed ambientale Giovanni Gigliotti ha voluto, in primis, ricordare la figura della compianta prof.ssa Flaminia Ventura, tra i protagonisti del progetto, creato proprio all’interno dell’ateneo perugino. Un’iniziativa – ha detto – che funziona solo se si instaura, come è avvenuto, una stretta collaborazione tra l’ente di ricerca e le istituzioni, in particolare, il Comune di Perugia. Gigliotti ha rimarcato che sono stati raggiunti risultati importanti proprio grazie al sostegno dell’ente di palazzo dei Priori che ha creduto fermamente nel progetto, in cui i cittadini sono stati coinvolti direttamente. Ciò consentirà di lasciare segni tangibili nelle città europee interessate con l’auspicio che l’esperienza possa essere replicata altrove.
In avvio di intervento il sindaco Andrea Romizi ha voluto ringraziare l’università di Perugia per aver creduto nella città e nel progetto; un ateneo – ha rimarcato – che ha radici profonde nella storia di Perugia e che è profondamente legato alla città ed all’ente comunale. Dunque un’istituzione culturale cui il Capoluogo deve molto per avere nel tempo contribuito in modo decisivo alla sua crescita.
Romizi ha detto di aver apprezzato particolarmente la modalità di lavoro che è stata sviluppata in Life Clivut: sono stati 4 anni intensi che hanno prodotto risultati importanti.
Il sindaco ha tenuto a precisare che per l’Amministrazione è stato un momento di rivisitazione dell’approccio al verde visto che ha consentito di quantificare con mano i benefici che il verde urbano produce per l’ecosistema. Le aree verdi, dunque, diventano sempre più protagoniste della vita cittadina nonché luoghi dell’innovazione.
Per Romizi è proprio dalle città che deve partire la “rimonta” su temi critici come il riscaldamento globale, con l’input delle istituzioni, ma in stretta collaborazione con la comunità. Ecco perché in tale panorama Life Clivut ha assunto un ruolo da capofila, avendo creato proprio questo approccio di condivisione e confronto.
Romizi ha snocciolato i risultati già raggiunti da Perugia: la mappatura ed il censimento del patrimonio arboreo, nonché il regolamento del verde, ad esempio, atti pianificatori che confluiranno nel “gemello digitale” e saranno a disposizione diretta dei cittadini.
Il progetto Life Clivut, tuttavia, va ad integrarsi anche con altre azioni che l’Amministrazione sta portando avanti da tempo, grazie alle importanti risorse (oltre 150 milioni) che il Comune di Perugia ha saputo intercettare nel pnrr, con l’obiettivo di ridisegnare i quartieri e modificare il modo di viverli (si pensi, tra i tanti, al Pinqua di Ponte San Giovanni, o al BRT che, unito ad una nuova pianificazione del verde, diventerà un sistema di trasporto di massa sostenibile).
Romizi ha garantito che si continuerà a lavorare per consegnare i risultati del progetto ad altri enti come esempio virtuoso da imitare, ma che la vera sfida sarà rivolta alle città coinvolte che dovranno proseguire nel valorizzarlo.
Nel ringraziare l’università per aver consentito di attivare questo percorso virtuoso, l’assessore all’ambiente Otello Numerini ha spiegato che l’Amministrazione comunale ha potuto realizzare alcune delle azioni previste dalla legge 10 del 2013 che invita a valutare il verde non solo come elemento ornamentale, ma funzionale per l’ecosistema.
In questo cambio di paradigma è fondamentale la progettazione cui sono propedeutici il regolamento, il piano ed il censimento del verde. Gli ultimi due erano già presenti nel Comune di Perugia e sono stati ulteriormente potenziati, mentre il regolamento del verde è stato varato nel corso della consiliatura. Nel contempo la giunta ha preso l’impegno di costituire entro settembre la consulta del verde con l’obiettivo di elevare ulteriormente l’azione amministrativa dal punto di vista qualitativo, divenendo esempio e capofila a livello nazionale. Tramite Life Clivut – ha continuato Numerini – è stato possibile fare anche altro: sono state create, ad esempio, quattro aree fenologiche con centinaia di alberi messi a dimora, mentre tanti altri esemplari sono stati messi a disposizione di cittadini ed associazioni consentendo a Perugia di avere un bilancio arboreo in costante attivo.
L’Amministrazione, però, non intende fermarsi: pur essendo quanto fatto un motivo di vanto, tuttavia vi è la volontà di proseguire oltre. Non a caso negli ultimi giorni sono state approvate due delibere di giunta tramite cui sono state coinvolte imprese ed associazioni nel progetto di messa a dimora di nuove alberature, onde diffondere la voglia di partecipare, insieme all’Ente, alla lotta per combattere le criticità ambientali.
Altri interventi centrali che confermano l’attenzione del Comune per l’ambiente sono rappresentati da quelli volti a mitigare il rischio idrogeologico attraverso opere di prevenzione: il riferimento è ai lavori sul bacino Santa Margherita (via Ripa di Meana, via San Domenico), a quelli prossimi a partire sulla ripa di Pretola ed a quelli, per i quali è stato ottenuto un finanziamento di 1 milione di euro, per contrastare a San Marco l’isola di calore.
“Iniziative queste che abbiamo rincorso con consapevolezza e fermezza sapendo che su questi temi occorre lavorare sodo e bene”.
Un quadro della situazione del verde in Umbria è stata fatta da Francesco Grohmann responsabile della Regione dell’Umbria del servizio foreste, montagna e sistemi naturalistici che ha rimarcato come l’Umbria per diffusione di boschi e foreste sia tra le prime realtà d’Italia (49% nel 2015) con una crescita costante nell’ordine del 2,2% annuo e ambiti raddoppiati negli ultimi 70 anni.
Accanto a boschi e foreste ci sono gli alberi: oltre 600mila fuori dei centri urbani oltre a quelli cittadini. Dal 2001 sono stati individuati 163 alberi monumentali, divenuti nel tempo 168 di cui ben 29 nella sola Perugia.