Confermata la condanna a tre anni per Amanda Knox per calunnia

Per Amanda Knox è stata confermata la condanna a tre anni, già scontati, per aver calunniato Patrick Lumumba nelle prime fasi delle indagini sull’omicidio di Meredith Kercher coinvolgendolo nel delitto per il quale è stato poi prosciolto essendo risultato completamente estraneo. Lo ha deciso la Corte d’assise d’appello di Firenze. L’americana, parlando in italiano e con un foglio in mano, ha ripercorso davanti ai giudici fiorentini le ore passate in questura a Perugia quando venne arrestata per l’omicidio di Meredith Kercher al quale si è sempre dichiarata estranea e per il quale è stata definitivamente assolta. “Non potevo essere il testimone che volevano contro Patrick. Non sapevo chi fosse l’assassino”, ha ribadito Amanda nelle sue dichiarazioni spontanee davanti alla Corte. “Ero esausta, confusa, costretta a sottomettermi”, ha aggiunto. “Mi sono appartata per ricostruire la mia sanità mentale” ha aggiunto riferendosi al memoriale scritto in inglese e consegnato a una ispettrice prima di essere portata in carcere.  “Ma loro erano troppo occupati ad arrestare un uomo innocente e a dire davanti alle telecamere che il caso era chiuso”, ha sottolineato. “Ho chiesto un foglio di carta e ho scritto quel documento. L’obiettivo era ritrattare. Non stavo mentendo ma volevo capire se le immagini confuse che avevo in testa fossero vere”, Knox ha definito la notte precedente all’arresto “la peggiore della mia vita”.