Decreto sicurezza, il Pd dell’Umbria sta con i sindaci: “Una battaglia di legalità, normativa da cambiare”
PERUGIA – Una battaglia di legalità, una difesa del lavoro dei sindaci minacciati dal Governo, una richiesta di apertura di confronto per correggere le storture della normativa. C’è tutto questo nel documento che il Partito democratico dell’Umbria ha approvato, all’unanimità, nel corso dell’assemblea regionale di ieri, proposto dal sindaco di Narni, Francesco De Rebotti. Un documento che dunque caratterizzerà l’operato del segretario Gianpiero Bocci e del Pd dell’Umbria.
“L’Assemblea regionale del Pd – si legge nel documento – esprime profondo e convinto sostegno a tutti quei sindaci che nel nostro Paese stanno difendendo con passione e autorevolezza la nostra Costituzione, i diritti umani, la sicurezza dei cittadini, la grande storia di accoglienza de nostro Paese, il lavoro di migliaia di persone nei servizi di accoglienza, nella stragrande maggioranza giovani e giovani donne ,dai pesanti ed in insensati attacchi dei due vicepresidenti del consiglio che alle giuste, corrette e verificabili obiezioni sollevate sulla legittimità e sugli effetti reali nei territori e nelle comunità del cosiddetto decreto sicurezza, hanno minacciato i sindaco, disconoscendo il loro prezioso lavoro di responsabilità in atto da anni, da quando è iniziata l’emergenza sbarchi.
Un lavoro portato avanti fianco a fianco con lo Stato (prima che con i Governi), le Prefetture, le istituzioni regionali, le forze dell’ordine, i soggetti operativamente impegnati nell’accoglienza e gli stessi cittadini. Va necessariamente riaperta – prosegue il documento – una fase di confronto con i sindaci, con gli enti locali, con l’obiettivo stringente di eliminare le storture di una legge dagli evidenti trami di incostituzionalità, causa di una ormai impossibile gestione amministrativa del fenomeno migratorio, causa di una originale e consistente “scomparsa” di tanti migranti che rischieranno di entrare in una forma di anonimato che obbligherà comunque i comuni, i sindaci, le strutture amministrative ad occuparsi di loro, nell’incertezza, senza strumenti e risorse. Soggetti da oggi invisibili potranno con più facilità essere attratti dalla sfera dell’illegalità.
Un confronto, una battaglia di diritto, legalità, solidarietà, efficienza, cultura democratica che ci sentiamo di sostenere a fianco dei nostri sindaci, di tutti i sindaci e di tutte le forze democratiche del nostro Paese, delle associazioni, degli operatori del volontariato laico e religioso in perfetta sintonia con le parole, gli auspici e le indicazioni del presidente della Repubblica nel discorso di fine anno, riecheggiate dall’Angelus di Papa Francesco ed in profondo dissenso e contrasto con le tesi e le azioni regressive che questo Governo sta mettendo inopinatamente in atto”.