Economia, dismissioni punti vendita Coop. M5S: “Rischi industriali per il Trasimeno”
PERUGIA – I consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle, Andrea Liberati e Maria Grazia Carbonari, hanno presentato una interrogazione su Coop Centro Italia e in particolare sulle dismissioni dei punti vendita, sui rischi industriali e occupazionali per l’area del Trasimeno e per l’Umbria. Liberati e Carbonari chiedono alla Giunta “se intenda aprire un tavolo regionale/nazionale per comprendere il reale stato economico e finanziario di Coop Centro Italia, tutelare i soci-lavoratori e i risparmiatori, ma anche per chiarire se Unicoop Firenze non rappresenti un
rischio per la permanenza della sede legale e del magazzino a Castiglione del Lago (dove operano circa 300 lavoratori), verificare l’effettiva consistenza del patrimonio che la legge pone a garanzia delle ingenti somme del ‘prestito sociale’, scongiurando eventuali insolvenze, proteggendo la già asfittica economia della zona del Trasimeno e dell’intera regione da
ulteriori crisi”.
Nell’atto Liberati e Carbonari scrivono che “secondo il Bilancio 2016 Coop Centro Italia avrebbe registrato una perdita di oltre 55milioni di euro. Tale pesante risultato di esercizio sarebbe dovuto prevalentemente alle svalutazioni che Coop Centro Italia ha dovuto eseguire sul valore delle numerosissime azioni della banca Monte dei Paschi di Siena. Ma la cooperativa aveva continuato ad acquistare tali titoli nel precedente decennio, addirittura intensificandoli dopo lo scoppio del noto scandalo nel 2013. Nel 2016 Coop Centro Italia ha comunque avviato un giudizio riguardante Banca Monte dei Paschi di Siena, con richiesta di risarcimento danni per 137milioni di euro. Ma secondo Il Sole 24 Ore questa operazione finanziaria, aliena alle attività tipiche di una coop, avrebbe comportato perdite crescenti, con svalutazioni stimabili in ben 215milioni di euro. Coop Centro Italia raccoglie ingenti capitali dai propri soci mediante libretti di prestito sociale (non garantito dal Fondo di Interbancario di Tutela dei Depositi). Secondo il Bilancio 2016 di Coop Centro Italia, al 28 febbraio 2017 il prestito da soci aveva un montante di oltre 495milioni di euro da parte di 65.021 soci prestatori in gran parte umbri”.
Per Liberati e Carbonari “soltanto due anni fa l’amministratore delegato di Coop Centro Italia, presentando il piano industriale 2016-2019, prometteva per Coop Centro Italia traguardi ambiziosi: crescita del 66 per cento con fatturato che, dai 600 milioni del 2014, avrebbe toccato il miliardo nel 2019 e un aumento dell’occupazione da 2.700 a 4.000 addetti grazie anche a 20 nuove aperture. Di recente è invece giunta notizia della cessione a Unicoop Firenze di tutti i 29 negozi delle province di Arezzo e Siena su un totale di 62 punti vendita a marchio Coop CI. Un’operazione che, in 4 anni, dovrebbe portare nelle casse della cooperativa di consumatori 85milioni di euro. Intanto il magazzino di Castiglione del Lago, dove insiste anche la sede, si sarebbe dovuto specializzare, trasferendo a quello di Terni tutta la logistica del fresco e ricevendo generi vari. Conseguentemente quasi un centinaio di addetti (tra precari non richiamati, impiegati trasferiti e mobilità) hanno già lasciato il Trasimeno, con conseguente impoverimento per tutta l’area, già colpita negli anni dalla ristrutturazione Coop del 2016 e da note crisi aziendali come quella di Euroservice e Trafomec”.