Elezioni regionali, centrosinistra il rischio è dietro l’angolo: veti e liti allontanano il consenso. La Proietti tira dritto: “Allargare”
I rapporti tra Schlein e Conte non sono mai stati così freddi, il broncio di Calenda e i veti su Italia Viva creano ulteriori difficoltà. Un braccio di ferro che non risparmia nessuno, nemmeno i centristi della coalizione. Per ora nessuna lista riformista unitaria e si procede in ordine sparso. Socialisti, + Europa, Italia Viva con una propria lista, Azione prova a convincere i civici di Sisti a fare un’alleanza elettorale. Unire i moderati è però ormai una utopia. In questo quadro c’ è chi aspetta un intervento dal Nazareno, chi vuole scegliere candidati in autonomia, chi ha convocato una consultazione degli iscritti in rete e chi spera ancora di unire la galassia di centro. Il rischio però è dietro l’angolo: la solita frammentazione acuita dallo strabismo di alcuni dirigenti. La realtà è che dopo il sogno del triplete ora il centrosinistra rischia di salvare solo la roccaforte emiliano romagnola. Stefania Proietti prova a ripetere ai suoi che in Umbria non c’è nessuno strappo. La tranquillità sfoderata dalla candidata presidente rispetto alle liti è sicuramente la nota più positiva del momento. Proietti però sa bene che le “beghe di condominio” non fanno bene al centrosinistra. C’è anche chi, per alleggerire la tensione, ricorda che dall’altra parte le cose non vanno molto meglio. “Noi siamo un pò rumorosi, sembriamo più disordinati, perché da noi si discute. Dall’altra parte decide Roma come è avvenuto per la riconferma della Tesei”, commenta un vecchio dirigente della sinistra umbra. Vera o meno che sia questa ricostruzione, la Proietti ha indicato la strada: restare defilati dalle vicende nazionali. “Sono gli umbri che devono decidere il loro destino, io di certo non vado a vedere quale tessera hanno in tasca le persone che ci aiutano e condividono i nostri valori e il nostro programma”, aggiunge con determinazione. Basterà per vincere le prossime elezioni ? La Proietti, per costruire l’alternativa alla destra, ha scelto il pluralismo, dimostrando che sensibilità diverse possono coesistere. La sua candidatura è vincente e credibile. Una proposta che però non consente veti e contro veti, per il centrosinistra è il momento di allargare il consenso. Veti e contro veti che spesso condizionano le stesse scelte dei singoli partiti. Questo è il momento di buttare il cuore oltre l’ostacolo perché l’egoismo sta mettendo in discussione l’ottimismo che aleggiava fino a pochi giorni fa. Il risultato delle prossime elezioni regionali è tutt’altro che scontato. Se prendiamo i risultati ottenuti in Umbria dai singoli partiti alle europee dell’ 8-9 giugno scorso, i partiti che sostengono la governatrice del centrodestra Donatella Tesei arrivano al 49,6% contro il 46,6% di tutto il campo largo, da Azione e Italia Viva fino al M5S. La Proietti ha scelto di allargare il progetto per non spingere gli umbri a destra e provare a vivere, nell’ascolto e rispetto reciproco, le differenze. Un progetto ambizioso ma l’unico possibile per evitare un governo regionale ancora più a destra.