Foligno, 100 anni “Scarpellini”, mostra per ripercorrere un secolo di storia
FOLIGNO – C’è anche il banco del calligrafo per imparare l’arte della bella scrittura, oggi abilità desueta, scalzata da smartphone e app di ogni sorta ma fino agli anni Settanta materia di studio a tutti gli effetti. Uno scriptorium vero e proprio dove chi vorrà potrà cimentarsi con inchiostro e pennino. Alla mostra “100 anni di storia – Lo Scarpellini di ieri e di oggi”, visitabile tutti i giorni fino a venerdì pomeriggio, sarà possibile apprendere i segreti dell’arte amanuense, partecipando a lezioni personalizzate di calligrafia tenute dal calligrafo Giampiero Bianchini. O, in alternativa, se il tempo o il tratto non lo dovessero permettere, si potrà richiedere, gratuitamente, la riproduzione in corsivo inglese, del proprio nome ma anche di un capolettera, una dedica o un augurio. I
l banco del calligrafo è solo uno dei tanti eventi collaterali dell’esposizione documentale e fotografica (inauguratasi sabato pomeriggio alle 16.30, alla presenza dell’assessore Maura Franquillo) prevista nell’ambito delle celebrazioni del centenario della fondazione dell’Istituto Tecnico Economico ‘F. Scarpellini’. La mostra, che ripercorre un secolo di storia sui banchi e dietro la cattedra, quella fatta dagli insegnanti e dagli alunni (oltre che dal preside, prima che cambiasse nome e volto, trasformandosi in dirigente scolastico), è articolata in varie sezioni, la prima delle quali si concentra sulla scuola della prima metà del Novecento. C’è un antico banco in legno con lo spazio per il calamaio e la ribaltina apribile. Sopra il piano d’appoggio inclinato fanno bella mostra di sé pennini di varie forme, una penna d’oca, un vecchio quaderno, di quelli con la copertina nera e il bordo rosso dei fogli, con tanto di tavola pitagorica alla fine. In un angolo è stata invece allestita un’aula degli anni Sessanta: cattedra e banchi in formica, l’immancabile cartina geografica dell’Italia, di un’Italia a colori, piena di speranze e voglia di rinascita. E poi, affissi alla parete, uno accanto all’altro, il crocifisso e la foto del Presidente della Repubblica.
ra le curiosità: un vecchio registro delle punizioni inflitte agli alunni e l’inno dell’Istituto (composto e musicato nel 1971) riprodotto dagli alunni della scuola che lo hanno cantato in versione lirica. Infine il registro di classe e il giornale del professore, mandati entrambi in pensione nel 2012 dal più moderno registro elettronico, consultabile e aggiornabile on line. Così, a ripercorrere quegli anni, guardando le antiche macchine da scrivere, schierate l’una accanto all’altra come vecchie sorelle, e poi spostando lo sguardo più in là, verso il tavolo dei primi computer con i loro giganteschi floppy disk, si viene còlti da una vena di nostalgia. Che non è il rimpianto del buon tempo andato ma solo la nostalgia di quegli anni, gli anni della scuola e del tempo infinito delle vacanze, della fatica e delle speranze. A spingere sul tasto della commozione un video con oltre cento foto che si susseguono sulle note del charleston, del rock, della musica pop. Per finire con l’irresistibile ritornello di Occidentali’s karma. Una mostra ricca di suggestioni che ha già fatto il pienone, se è vero che in tre giorni ha registrato quasi 400 presenze. Merito anche dell’iniziativa “Io c’ero” che prevede per ex studenti di tutte le età di ritrovarsi nelle foto esposte. Un successo annunciato, quello della mostra dello Scarpellini, anticipato dal convegno, tenutosi sabato mattina a Palazzo Trinci (aperto a tutti ma rivolto soprattutto ai diplomati della scuola), ha messo insieme oltre trecento persone, di tutte le età e provenienti da tutta Italia, riunendo intere classi, ricostituitesi per l’occasione.