Foligno, caso Fils, Mismetti scrive ai consiglieri comunali

FOLIGNO – Sulla situazione della Fils e dei lavoratori della partecipata, il sindaco di Foligno, Nando Mismetti, ha inviato una lettera ai consiglieri comunali per informarli di alcune questioni.
“Preso atto della comunicazione della Uil Fpl (11/03/2018), faccio alcune precisazioni. Mi preme evidenziare che nella ricostruzione, certamente per una svista, non sono stati riportati alcuni passaggi fondamentali di cui il Consiglio nella sua interezza, in più occasioni, è venuto a conoscenza. Tralascio tutto ciò che i consiglieri comunali conoscono già in merito al percorso di questi circa 2 anni, per precisare i fatti degli ultimi mesi. Tutti sanno che abbiamo avviato le gare per i diversi servizi, tutte espletate ed andate a buon fine, tranne la procedura per la gestione di Auditorium San Domenico e Santa Caterina e di Palazzo Candiotti, che non ha visto partecipanti, ma che è stata riproposta e che scade il prossimo 20 marzo. Come ribadito in più occasioni e previsto dai bandi di gara è stata inserita la clausola dell’articolo 2112, al fine di tutelare al massimo l’occupazione. A differenza di tante affermazioni fatte nei mesi passati, solo l’8 gennaio 2018 è stata resa nota la procedura per dare attuazione alla legge Madia, che riguarda esclusivamente le società partecipate. Fino a fine marzo sarà possibile accedere al sito gestito dalla Regione, all’interno del quale è possibile inserire eventuali esuberi delle società partecipate. Da aprile Arpal (Agenzia regionale per le politiche attive del lavoro) provvederà a ricollocare i dipendenti inseriti in tali elenchi nelle eventuali società che si rendano disponibili all’assunzione di personale. E’ evidente che, per quanto ci riguarda, ci troviamo in una situazione particolare perché la Fils è in liquidazione da 2 anni, abbiamo gare in via di conclusione, per cui è necessario verificare questo ulteriore percorso. Informo che 21/22 dipendenti della Fils, tramite alcune organizzazioni sindacali, hanno espresso la volontà di essere inseriti nell’elenco apposito e, di conseguenza, hanno evidenziato la non volontà di essere riassorbiti con la clausola di salvaguardia dalle aziende risultate affidatarie dei vari servizi. Proprio alla luce di tale volontà chiaramente espressa da un numero consistente di dipendenti, la Società sta verificando la fattibilità di tale percorso. Non c’è per ora nessun elemento per parlare di perdita di posti di lavoro, non è chiaro quali sarebbero i rischi di licenziamento evidenziati nella nota richiamata, visto che ci troviamo di fronte ad una espressa volontà del dipendente, con tutti i rischi che sono stati evidenziati più volte da parte del liquidatore, dell’Amministrazione, della Regione e delle organizzazioni sindacali. Questa è la situazione attuale. Mi stupisce che un esponente sindacale, forse per la prima volta nella storia, invece di accompagnare la volontà dei lavoratori assecondandone le richieste, faccia emergere problematiche tali da poter pregiudicare l’evoluzione positiva della vicenda”.

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