Giornata dei castelli: protagonisti Monte del lago e San Feliciano
Una giornata di studi al Museo della pesca e del lago Trasimeno a San Feliciano di Magione con i maggiori studiosi e ricercatori delle vicende storiche e naturalistiche del Trasimeno sabato 23 settembre, con inizio alle ore 10, in occasione delle Giornate nazionali dei castelli organizzata dalla sezione Umbria dell’Istituto italiano dei castelli che promuove l’evento a livello nazionale.
Titolo dell’iniziativa “Monte del lago e San Feliciano: storia, architettura, pesca e mondanità” che, coordinata dal Mario Squadroni, presidente della Deputazione di storia patria per l’Umbria, si apre, dopo i saluti istituzionali, con l’intervento su “Castelli del Trasimeno. Rilievo architettonico degli edifici fortificati in Umbria” e presentazione degli esiti dell’attività didattica di rilievo architettonico dei Castelli del Trasimeno da parte degli studenti dell’insegnamento di Rilievo dell’architettura (a.a. 2022-2023) a cura della docente Valeria Menchetelli.
Legata all’intervento la mostra multimediale degli elaborati grafici realizzati nell’ambito dell’insegnamento di Rilievo dell’architettura (docente Valeria Menchetelli, cultore della materia Francesco Cotana).
Segue la relazione di Ermanno Gambini, direttore del Museo della pesca, relativa al museo da lui diretto. La mattina si chiude con l’intervento dello storico Giovanni Riganelli su: “Monte del lago, Perugia e la pesca al Trasimeno nell’età di mezzo”.
Le relazioni riprendono alle 15.30, con il coordinamento di Isabella Nardi, presidente della sezione Umbria dell’Istituto italiano dei castelli, con Vanni Ruggeri, assessore alla cultura del Comune di Magione, su: ”Le riflessioni del Medico e i progetti dell’Abate: la “querelle” sul Trasimeno tra Sette e Ottocento”. A seguire gli studiosi Francesco Girolmoni su: “Bartolomeo Borghi, arte e scienza della descrizione della terra” e Michele Chierico: “Guido Pompilj, politico e diplomatico del Trasimeno, e il matrimonio con Vittoria Aganoor”.
Conclude la giornata di studi la relazione di Giampietro Chiodini su: “Riccardo Schnabl Rossi, un protagonista dimenticato”.