Giornata interazionale contro la Violenza sulle Donne, iniziative in Umbria
Perugia – Da Perugia a Terni, a Corciano, a Magione, a Piegaro… quasi tutti i comuni dell’Umbria si sono attivati per organizzare delle iniziative in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
PERUGIA – Palazzo Donini e Palazzo Cesaroni illuminati di rosso per dare un segnale visibile dell’adesione delle istituzioni regionali alla giornata internazionale contro la violenza sulle donne. La Giunta regionale e l’Assemblea legislativa dell’Umbria infatti hanno accolto l’invito ad accendere fari rossi all’esterno dei due palazzi, così come proposto anche dalla presidente del Centro Pari Opportunità della Regione Umbria, Caterina Grechi.
“La Regione – ha sottolineato la Presidente Donatella Tesei – continuerà a mettere in campo ogni azione al fine di contrastare la violenza sulle donne. Una violenza che spesso si consuma negli ambienti, come quello familiare, dove si dovrebbe trovare, invece, la massima protezione. Un fenomeno che vede mille sfaccettature, che colpisce fisicamente e psicologicamente, che utilizza i più svariati mezzi, come la cronaca attuale ci ricorda. Dobbiamo, tutti insieme ed ogni giorno, condannare fortemente i tanti episodi e dire un deciso “no” alla violenza di genere. Si devono – ha rilevato – creare i presupposti per aiutare le vittime a denunciare, ma anche, e soprattutto, per proteggerle e per educare l’intera società ad una cultura del rispetto”.
“In questo periodo segnato dal Covid – sottolinea l’assessore regionale al Bilancio Paola Agabiti – abbiamo purtroppo registrato anche un aumento degli episodi di violenza sulle donne. Per questa ragione, oltre ai 200 mila euro già stanziati, abbiamo previsto ulteriori 100 mila euro a sostegno dei centri anti violenza e delle case rifugio umbre”.
Nella lettera di adesione all’iniziativa anche il presidente dell’Assemblea legislativa, Marco Squarta, sottolinea come “il 25 novembre non deve essere solo una delle tante ricorrenze, ma deve fare passi avanti verso una grande alleanza tra le istituzioni, la società civile, le associazioni cattoliche e laiche, la scuola, l’università, il mondo dell’informazione, contro la violenza sulle donne e l’omertà di genere. Solo così possiamo garantire alle donne di poter beneficiare del più fondamentale dei diritti umani: il diritto a vivere una vita senza violenza”.
TERNI – L’amministrazione provinciale di Terni illuminerà stasera la torretta di palazzo Bazzani in occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Alle 17 e 30 la torretta verrà accesa dai riflettori arancioni che rimarranno attivi per tutta la notte. ‘È un modo simbolico per testimoniare la nostra vicinanza a tutte le donne del mondo e per ricordare che questa Giornata non deve essere un mero rituale, piuttosto il culmine di un’azione e di un modo di pensare e agire che va portato avanti e sostenuto ogni giorno.
Purtroppo i dati anche in Italia ci dicono che la violenza contro le donne è tutt’altro che superata e che il femminicidio è una piaga reale e concreta. Contro questo dramma occorre l’impegno di tutti, istituzioni, cittadini, associazioni, soggetti culturali, forze dell’ordine, con l’obiettivo da un lato di reprimere i reati e dall’altro di cambiare la nostra cultura e i nostri comportamenti”.
PERUGIA – Dalla Provincia di Perugia… La Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne deve essere un momento di profonda riflessione che non lasci spazio a retorica e a discorsi di rito, ma si basi sui dati oggettivi che allarmano e obbligano la politica, la scuola, le associazioni, le forze dell’ordine e la società nelle sue più ampie articolazioni a sbarrare la strada al fenomeno.
I numeri parlano chiaro. Nei primi sei mesi del 2020 gli omicidi con vittime di sesso femminile, prevalentemente riconducibili all’ambiente familiare, non sono diminuiti rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Il dato emerge dal report, pubblicato nel sito del Ministero dell’Interno, elaborato dal servizio analisi della direzione della Polizia criminale. Risulta chiaramente che nel periodo del lockdown i reati riconducibili alla violenza di genere sono stati acuiti dalla forzata convivenza. Non solo gli omicidi, ma anche i maltrattamenti e le violenze sessuali, dopo il periodo di lockdown, risultano cronici.
Arrivando al mese di ottobre, risultano 91 le donne uccise, una ogni tre giorni. Questo è il drammatico bilancio che emerge dal rapporto Eures diffuso in questi giorni. Sono nel contempo diminuite le denunce, ma non perché è arretrata la violenza, ma perché le donne costrette in casa sono sottoposte a maggiore controllo.
Sono passati 21 anni dalla prima giornata celebrativa, istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1999, e anche se sono aumentati provvedimenti dal punto di vista legale e di assistenza a favore delle donne, il fenomeno resta allarmante. La cronaca ci restituisce inoltre a ritmo incessante il dramma della violenza assistita dai minori in ambito familiare. Troppo spesso i bambini fanno esperienza di qualsiasi forma di maltrattamento compiuto attraverso atti di violenza fisica, verbale, psicologica, sessuale ed economica, su figure di riferimento o su altre figure affettivamente significative adulte e minori. Per non parlare di quando essi stessi vengono uccisi da chi diceva di amarli.
La violenza sulle donne resta un problema culturale a prescindere dalla condizione sociale. Ancora troppo spesso le vittime vengono additate come corresponsabili e i carnefici giustificati. Quante volte abbiamo sentito le frasi “se l’è cercata”, “l’ha uccisa per troppo amore”, “lei lo voleva lasciare”. Non sarà mai troppo presto per rimediare a questa scia di sangue, ma non è troppo tardi per creare una società migliore che ponga il reciproco rispetto alla base di ogni agire. La Provincia di Perugia è a fianco delle donne e degli uomini che abbracciano quella che deve essere vissuta come una rivoluzione culturale e sociale. Il Palazzo di Piazza Italia illuminato di colore rosso è il simbolo della volontà di sostenere tutte le azioni che da un verso tutelino le donne da ogni forma di violenza e dall’altro creino le condizioni perché di quelle tutele non ci sia più bisogno.
PERUGIA – Il 25 novembre in tutto il mondo si celebra la Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne istituita dalle Nazioni Unite. Malgrado la pandemia abbia costretto al rinvio le numerose iniziative previste per sensibilizzare la cittadinanza, a Perugia, nel primo pomeriggio si è svolta una ristretta cerimonia, nel rispetto delle norme anti Covid, alla stazione del Minimetrò del Pincetto, dove è stata ricollocata la panchina rossa, simbolo della violenza sulle donne, proprio con l’obiettivo di ricordare tutte quelle donne che sono state maltrattate e uccise da coloro che avrebbero dovuto amarle e proteggerle. Nella panchina, peraltro, è stata apposta in questa occasione una targa con i numeri di telefono (Numero nazionale 1522 e C.A.V. Perugia 075 6976073 – 342 3029409) a cui le donne possono rivolgersi per farsi aiutare, commissionata dal Comune di Perugia e realizzata gratuitamente dal negozio specializzato Grand Prix Perugia.
All’invito dell’assessore al Welfare e Pari Opportunità del Comune Edi Cicchi a questo momento di ricordo e sensibilizzazione hanno risposto tutte le assessore dell’ente, Clara Pastorelli, Cristina Bertinelli e Margherita Scoccia, oltre al Sindaco Romizi.
“Il nostro impegno per le donne vittime di violenza -ha sottolineato Cicchi- avviato già nel 2014, prosegue continuamente insieme ai Centri Anti-Violenza, alla Regione Umbria ed altri soggetti istituzionali del territorio, permettendoci di dare protezione, assistenza psicologica, giuridica e tutto il sostegno di cui una donna può aver bisogno per uscire dalla spirale della violenza.”
Tra le azioni portate avanti dall’amministrazione comunale a questo proposito, già dal 2014, appunto il servizio dei Centri Antiviolenza, realizzato dall’associazione Liberamente Donna e finanziato dalla Regione con il cofinanziamento del comune, che ha assunto sempre più una sua fisionomia.
“Nel 2016, con l’entrata in vigore della legge regionale 14 del 25 novembre, -ha spiegato l’assessore alle Pari Opportunità Edi Cicchi- si è potuto dare continuità al sistema integrato di assistenza e supporto alle donne vittime di maltrattamento e violenza e ai loro figli, proprio tramite ai Centri Antiviolenza e all’accoglienza delle donne stesse in strutture residenziali protette di rifugio e di semi-autonomia nell’ambito del progetto “NON SOLO RIFUGIO”. Successivamente, è stata anche costituita, sempre lungo il percorso segnato dalla legge regionale, la rete territoriale con l’Associazione Liberamente Donna, ASL Umbria 1, Centro per le pari opportunità, Prefettura di Perugia, Questura di Perugia e Comando Provinciale dei Carabinieri di Perugia e, allo stesso tempo, è stato costituito il “numero rosa” presso il Pronto soccorso, con un percorso riservato alle donne che vi arrivano in condizioni di sospetta violenza.”
A seguito dell’approvazione della legge regionale e della sottoscrizione del conseguente accordo sono stati assegnati i finanziamenti nazionali e regionali che, insieme alla quota di cofinanziamento comunale, ha garantito il regolare funzionamento dei servizi e degli interventi (centro antiviolenza – casa rifugio – appartamenti di semi-autonomia – sostegno economico per i singoli percorsi di autonomia abitativa – accoglienza in emergenza, SAL ). È stato inoltre dato avvio al Sistema elaborazione dati regionali Network Antiviolenza, SERENA e sottoscritto il protocollo d’intesa con l’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili della Provincia di Perugia con cui si sono sviluppate una serie di azioni al fine di offrire alle donne vittime di violenza consulenza e sostegno gratuito in ambito economico e fiscale contribuendo così alla loro autonomia economica e alla valorizzazione delle loro potenzialità. Infine, è stato approvato il Piano triennale di Azioni Positive per le pari opportunità 2020-2022, in forza del quale ogni anno, in occasione della Giornata Internazionale della Donna, sono programmati e realizzati una serie di manifestazioni ed eventi in collaborazione con varie associazioni ed istituzioni. Quest’anno, a causa del Covid i numerosi eventi in programma sono stati rimandati, ma si è voluto comunque celebrare la ricorrenza del 25 novembre con l’illuminazione dei principali monumenti cittadini e la ristretta cerimonia all’uscita del Minimetrò del Pincetto, mentre altre due vie cittadine sono tate di recente intitolate a due donne che hanno lasciato il segno, come Oriana Fallaci e Rosalia Montmasson, l’unica donna partecipante alla spedizione dei Mille.
“Attualmente -ha aggiunto ancora l’assessore Cicchi- insieme alla Regione dell’Umbria e ad altri soggetti istituzionali del territorio, è stato avviato il percorso autorizzativo delle strutture residenziali e la relativa gestione, oltre ai servizi dedicati alle donne vittime di violenza, che ora tramite la messa a sistema e l’ottenimento dell’autorizzazione diventano strutturali e pertanto potranno essere direttamente destinatari di risorse certe. Un’importante svolta nelle azioni di aiuto alle donne -ha concluso- a cui si dovranno aggiungere ulteriori azioni mirate a favorire una cultura del rispetto e delle pari opportunità, a partire dalle nuove generazioni.”
CORCIANO – “E’ stata una giornata particolarmente significativa, che ha toccato lo stato d’animo delle poche persone presenti. Il dirigente, i coordinatori di plesso e un piccolo gruppo di ragazzi. Sicuramente, dà un significato importante al territorio su questo tema”. Così, Veronica Munzi, consigliera di parità del Comune di Corciano commenta la cerimonia finale del “Progetto Panchine Rosse”. Rivolto alle classi terze dell’Istituto Benedetto Bonfigli, aveva visto impegnati i ragazzi durante le ore di educazione artistica nella realizzazione di bozzetti sul tema della violenza di genere. Una giuria aveva selezionato gli elaborati da dipingere – a cura dell’artista Stefania Natalicchi – su 4 panchine rosse donate dal Comune ed a marzo scorso era stata programmata l’installazione vicino ai plessi del Girasole (2), di Mantignana e Corciano. La quarantena aveva rallentato, ma non bloccato il percorso e, come annunciato dall’amministrazione, nella Giornata interazionale contro la Violenza sulle Donne, le panchine hanno trovato collocazione nei luoghi prescelti. “E’ sicuramente un progetto di grande impatto – sottolinea ancora Munzi – ed avere collocato le panchine davanti alle scuole ha molto significato”. Di ogni classe che ha partecipato, sono stati scelti due elaborati che la pittrice ha poi riprodotto interamente a mano sullo schienale delle panchine rosso Ferrari. I ragazzi hanno potuto vedere soltanto ora quali delle loro immagini sono state riprodotte. “Sono stata molto felice di avere dato il mio contributo – commenta Stefania Natalicchi, presente alla cerimonia al pari dei capigruppo di minoranza Franco Testi e Elena Ciurnella – mi sono messa gratuitamente a disposizione su un problema che sento molto e sul quale avevo avuto modo di intervenire artisticamente già nel 2015 con l’installazione delle 350 scarpe rosse davanti alla sede municipale”. “Questo progetto non ha una fine – conclude Veronica Munzi – anzi è comunque un percorso di continuità, che lascia in eredità tutta una serie di lavori svolti dai ragazzi e che deve continuare. Non vediamo l’ora di proseguire con i ragazzi dei nuovi anni scolastici a venire”.