Grandi eventi, il Capo della Polizia Gabrielli a Perugia: “Dalla circolare nessuna limitazione, l’incolumità delle persone prima di ogni altra cosa”. Romizi: “Basta speculazioni”
PERUGIA – “La circolare la potremmo sintetizzare come la saga dell’ovvietà solo che in questo Paese tutte le volte che qualcuno ricorda cosa uno deve fare e soprattutto le responsabilità da assumere allora c’è un po’ di smarrimento”: lo ha detto a Perugia il capo della Polizia Franco Gabrielli a margine del suo intervento a un’iniziativa pubblica dal titolo ‘Polizia e cittadini insieme per la sicurezza reale e partecipata’. Si è così soffermato sulla nuova circolare per la gestione delle manifestazioni pubbliche. Provvedimento che aveva suscitato qualche polemica, soprattutto per l’approssimarsi di grandi eventi come Umbria Jazz e con l’anteprima de “L’Umbria che spacca”.
“Una delle prime cose che ci hanno insegnato nei banchi dell’università – ha detto Gabrielli – sono le fonti del diritto e le circolari per loro natura non modificano le fonti superiori. Quindi in quella circolare non c’è nulla che non doveva essere fatto, è semplicemente ricordare quello che doveva già essere fatto”. Alla domanda dei giornalisti se quindi fino a oggi non si sono fatte le cose in modo giusto Gabrielli ha risposto: “questa è ‘marzulliana’, vi siete fatti la domanda e vi siete dati la risposta”.
“Io credo che l’incolumità delle persone venga prima di ogni altra cosa e se mi è consentito anche prima della socialità – ha proseguito Franco Gabrielli. “Non so se piangere o ridere – ha aggiunto il prefetto – quando leggo che questa circolare sulle manifestazioni pubbliche limita gli spazi di socialità”. Per il capo della Polizia queste affermazioni “rappresentano una preoccupazione perché vuol dire che cose elementarissime non vengono percepite come tali”. “Abbiamo detto semplicemente basta e nell’interesse della gente – ha proseguito Gabrielli – perché laddove non ci sono le condizioni di elementari requisiti di safety non ci sono neanche le condizioni per le conseguenti autorizzazioni sotto il profilo della sicurezza”. Dal punto di vista di Gabrielli “è veramente la saga dell’ovvietà ed evidentemente come spesso succede in questo Paese ci si rende conto che esiste un profondo spread tra quella che è la teoria e quella che è la prassi”. Il capo della Polizia ha ricordato, infine, come “archetipo di questo modo di ragionare” la vicenda degli stadi in Italia. “Normalmente sono inagibili – ha evidenziato Gabrielli -, si traccheggia sulle responsabilità che sono del Comune, del proprietario o della società sportiva e poi si arriva alla vigilia dell’inizio del campionato e si dice che non si possono non far entrare le persone allo stadio, derogando alle più elementari regole di safety”.
Su Perugia in molti avevano usato questo argomento, prendendo a riferimento quanto avvenuto con il concerto di Vasco Rossi a Modena, confrontandolo con i concerti de “L’Umbria che spacca”. C’era chi aveva detto no alle “piazze a numero chiuso”, e chi si era detto preoccupato, esprimendo la necessità che potesse coincidere la sicurezza ma anche la fruibilità dei grandi eventi. Prese di posizione e preoccupazioni erano state espresse anche dal direttore artistico di Umbria Jazz Carlo Pagnotta e dalla presidente della Regione Catiuscia Marini.
Di oggi anche la nota del sindaco Andrea Romizi. “Da oggi prende il via Umbria Jazz 2017: invito cittadini e visitatori a vivere il festival, immergendosi in giornate colme di musica ed allegria. Come ogni anno – lo ha rilevato anche la Fondazione Uj – le note invaderanno la nostra meravigliosa Città senza particolari disagi. Quanto all’accessibilità all’acropoli non ci saranno restrizioni rispetto alle precedenti edizioni. Come già comunicato, Minimetrò prolungherà il servizio fino alle 1,45. Delimitate ma liberamente accessibili fino alla capienza massima, saranno solo le aree che ospitano concerti”.
“Qualche breve considerazione in riferimento alle disposizioni del Dipartimento di sicurezza nazionale, la cosiddetta, Circolare Gabrielli: in primo luogo dette norme, condivisibili o meno, non consentono agli amministratori locali di esercitare sostanziali poteri di mediazione (vedi Palio di Siena); in secondo luogo, appare paradossale che chi oggi, in maniera strumentale, prova a imputare possibili disagi in capo all’amministrazione comunale – che da subito si è prontamente attivata in tutti i tavoli – appartenga al medesimo schieramento politico del Governo dal quale discendono dette disposizioni. Ciò precisato si segnala che all’apertura della manifestazione, improvvide dichiarazioni o peggio speculazioni politiche, all’evidenza tanto infondate quanto pretestuose, rischiano di minare, queste sì, l’appeal della kermesse. Ogni valutazione a riguardo è da rimandarsi al termine di queste giornate. Rinnoviamo quindi l’invito a venire a Perugia in questi giorni di Umbria Jazz, a collaborare tutti per la buona riuscita del festival e a godersi come sempre i tantissimi spettacoli e concerti in programma”.