Hotel Subasio ad Assisi, esplode la protesta
ASSISI – Hotel Subasio chiuso, casa di riposo Rossi in sofferenza. Così esplode la protesta: “le vicende dell’Hotel Subasio sono molte e negli ultimi anni fin troppo tormentate: è ora di riprendere in mano la situazione con un gesto che vogliamo sia forte e di forte valenza simbolica. Se siamo arrivati a questo è perché siamo esasperati a causa dei numerosi procedimenti, in ambito civile e amministrativo, che sembrano non avere mai fine e non definire mai una soluzione risolutiva”, dicono dalla casa di riposo.
“Nel frattempo la Casa di Riposo ne soffre terribilmente: impossibile sostenere tutte le spese solamente con le rette dei nostri anziani. La struttura ha bisogno di numerosi lavori di manutenzione, la qualità del servizio è fin troppo alta per i poveri strumenti che ci possiamo permettere. Non possiamo più tollerare che la mafia metta i suoi tentacoli sulla nostra bella città e che ne faccia pagare le spese ai più fragili e deboli della comunità, nel nostro caso agli anziani ospiti della Casa di Riposo. Fin troppe risorse sono state utilizzate per fronteggiare tale situazione legata all’Hotel Subasio. Siamo allo stremo. Ma non vogliamo arrenderci e non vogliamo lasciare andare questo bene così prezioso per la nostra comunità. Per questo siamo qui. Non è sempre stato così. Dalla metà dell’800 fino ai primi anni del 2000 l’hotel Subasio è stato il fiore all’occhiello della città di Assisi, grazie alla sua presenza sul territorio sono arrivati il telegrafo e numerose altre innovazioni che hanno innalzato il benessere di tutti. Innumerevoli sono i personaggi famosi e le autorità che ne sono stati ospiti, richiamati dalla sua fama da tutto il mondo. Oggi l’hotel Subasio è vergognosamente chiuso perché è caduto nelle mani sbagliate”.
“Abbiamo invitato formalmente Luigi Catalano, legale rappresentante della Hotel Subasio Srl (già f.lli Catalano s.r.l.), a presenziare oggi, 21 giugno 2019, alle ore 9,00 presso l’Hotel Subasio, per adempiere al suo obbligo di restituzione dell’azienda alberghiera. Nessuno della Società Hotel Subasio Srl si è presentato questa mattina. Sono intervenuti, oltre al Presidente Alessio Allegrucci e al Vice Presidente Manlio Lucentini, il Sindaco di Assisi Stefania Proietti, alcuni consiglieri comunali, diversi cittadini e rappresentanti di associazioni, alcuni ospiti della Casa di Riposo. Si ricorda che l’Hotel Subasio è detenuto dal 2015 senza alcun titolo a seguito dell’interdittiva antimafia che ha colpito l’allora affittuario dell’azienda e come hanno confermato le varie sentenze che si sono susseguite in questi anni. In particolare, il TAR di Reggio Calabria, con l’ultima sentenza (n. 287 del 20.03.2019), ha chiaramente sottolineato che “…la fonte dell’evidente obbligo (che grava ora sulla Hotel Subasio S.r.l.), di restituire il compendio immobiliare ed aziendale in discorso all’odierna ricorrente, resta il provvedimento prefettizio (n.d.r., l’interdittiva del 2015, poi confermata e reiterata nel 2019) e la connessa determinazione di risoluzione del contratto …”. In altre parole, l’obbligo restitutorio gravante sul Catalano e sulla Hotel Subasio Assisi S.r.l. è conseguenza diretta e trova idoneo titolo giuridico nei provvedimenti del 2015, mai sospesi e definitivamente riconosciuti legittimi dalle sentenze pronunciate all’esito dei giudizi promossi dalla Società stessa e dal suo legale rappresentante”.
“Dal 2016 la ASP Casa di Riposo “Andrea Rossi”, oltre a non percepire più alcuna entrata per il compendio “Hotel Subasio”, sta affrontando con enormi sacrifici spese ingenti collegate direttamente all’immobile (tasse, assicurazione, etc.) e ai tentativi fatti per riacquistarne la disponibilità e ripristinare la legalità. La ASP “Andrea Rossi” non beneficia di entrate ulteriori rispetto alle rette (stabilite da normativa regionale) per i 56 anziani del territorio che ospita presso la Casa di Riposo, i quali hanno un’età media di 85 anni, sono tutti non autosufficienti e, nella maggior parte dei casi, presentano situazioni di comorbilità”.
“È realistico prevedere che il protrarsi, anche solo per poco tempo, dell’attuale quadro d’incertezza e di illegalità connessa alla situazione dell’“Hotel Subasio” condannerebbe alla chiusura la Casa di Riposo, non più in grado di sostenere con le sole rette i costi di gestione e di assicurare gli attuali alti standards di assistenza imposti dalla normativa di settore e dalle gravi condizioni degli anziani ospiti. E – come è facile immaginare – la cessazione dell’attività della struttura, oltre al danno all’immagine della Città Serafica, avrebbe una ricaduta drammatica per il territorio, per gli ospiti e le loro famiglie, nonché per i circa 50 collaboratori (tra dipendenti ed esterni) che quotidianamente operano presso la Casa di Riposo. Dal momento che, nonostante le intimazioni ed i solleciti, il Catalano e la Hotel Subasio Assisi S.r.l. si ostinano ad ignorare i provvedimenti definitivi ed esecutivi che impongono loro di restituire il compendio, tenendo una condotta che potrebbe configurare una fattispecie perseguibile anche penalmente, la ASP “Andrea Rossi”, al fine di recuperare nel più breve tempo possibile un bene il cui utilizzo rappresenta un elemento essenziale per la gestione economica dell’Ente e per il benessere degli anziani assistiti, si è determinata, dunque, a dare esecuzione ai predetti provvedimenti, in ossequio a quanto appena statuito dal TAR Calabria con la sentenza n. 287/2019.
Soluzione, questa, che, oltre a trovare avallo della sentenza appena richiamata, allo stato appare l’unica legittimamente percorribile dopo i pronunciamenti dei Giudici Civili ed Amministrativi.
La nostra azione vuole richiamare l’attenzione sulla questione non soltanto per tentare di risolverla definitivamente, ma anche per tutelare la sicurezza della città in un punto sensibile e simbolico quale è la piazza della Basilica di San Francesco, su cui l’immobile Hotel Subasio si affaccia.
La mancata presenza della controparte non fermerà la nostra determinazione: presto verrà convocata un’assemblea pubblica in cui saranno invitate le istituzioni, le associazioni e la cittadinanza a intervenire per trovare insieme delle soluzioni a tale gravoso problema chi coinvolge tutto il territorio.
Inoltre questo persistente e immotivato rifiuto a restituire il compendio aziendale da parte di Luigi Catalano e della Hotel Subasio Srl sarà perseguito in tutte le sedi competenti”.