Legge regionale antimafia: sensibilizzazione, premialità e trasparenza
PERUGIA – Illustrata in Prima Commissione la proposta di legge di iniziativa della Commissione d’inchiesta ‘Analisi e studi su criminalità organizzata, infiltrazioni mafiose, tossico-dipendenze, sicurezza e qualità della vita’, che mira ad apportare sostanziali modifiche ed integrazioni alla legge regionale ‘16/2012’. È stato il presidente della Commissione ‘Antimafia’, Giacomo Leonelli, a tracciare le linee principali della proposta legislativa, firmata insieme a tutti i commissari dell’organismo consiliare di inchiesta (Sergio De Vincenzi- misto/Un, Carla Casciari-Pd, Emanuele Fiorini-Lega, Andrea Liberati-M5S, Silvano Rometti-Socialisti, Attilio Solinas-misto/Mdp), ripercorrendo i passaggi già illustrati nel corso di una conferenza stampa, appositamente convocata, lo scorso 22 novembre (https://goo.gl/tpysA7(link is external)).
Leonelli ha dunque rimarcato che “i pilastri sui quali è stata costruita la nuova normativa regionale per il contrasto e la prevenzione al crimine organizzato e mafioso riguardano la sensibilizzazione, nuove norme prescrittive, criteri di premialità, trasparenza”.
Le integrazioni più rilevanti, contenute nel documento legislativo, interessano: gli accordi tra Regione ed enti pubblici in materia di giustizia e di contrasto alla criminalità; la diffusione della cultura della legalità e della cittadinanza responsabile nel mondo economico; la promozione della responsabilità sociale delle imprese, la certificazione di qualità e il rating di legalità; il recupero e l’utilizzo dei beni immobili confiscati o sequestrati. Prevista la promozione della legalità nei settori dell’autotrasporto, del facchinaggio e dell’agricoltura; gli accordi per l’implementazione dell’attività ispettiva e di controllo; le norme per la legalità nel turismo, commercio e pubblici esercizi.
Prima di essere sottoposta al voto della Prima Commissione e poi dell’Aula di Palazzo Cesaroni, Leonelli ha chiesto al presidente Andrea Smacchi di programmare una nuova fase partecipativa invitando i vari soggetti istituzionali interessati alla materia.
SCHEDA – Obiettivo della proposta di legge è quello di integrare l’attuale normativa regionale (L.r. ‘16/2012’) al fine di renderla più efficace ed in grado di permeare situazioni non chiaramente delineate nel testo vigente che possano contribuire a fornire un panorama più ampio sul tema della legalità, del rispetto delle leggi e del contrasto dei fenomeni di criminalità organizzata.
Viene rafforzato il concetto della diffusione della CULTURA della LEGALITÀ e della CITTADINANZA responsabile nel mondo economico. Vengono introdotti per le imprese la RESPONSABILITÀ SOCIALE, le CERTIFICAZIONI DI QUALITÀ, e il RATING DI LEGALITÀ ai fini della concessione di finanziamenti da parte delle pubbliche amministrazioni e di accesso al credito bancario. Rispetto ai CONTRATTI PUBBLICI di lavori, servizi e fornitura da parte della Regione e degli enti, agenzie regionali nonché delle aziende del servizio sanitario regionale e delle società soggette alla vigilanza o al controllo della Regione viene introdotta una serie di buone pratiche da seguire dando attuazione ai principi di economicità, efficacia, tempestività e correttezza, libera concorrenza, non discriminazione, parità di trattamento, trasparenza, proporzionalità, pubblicità e rotazione. Previste azioni finalizzate al RECUPERO DEI BENI IMMOBILI CONFISCATI, all’utilizzo per fini sociali dei beni confiscati o sequestrati e per la continuità produttiva e la tutela occupazionale di questi beni. Vengono previste norme volte a favorire la LEGALITÀ NEI SETTORI DELL’AUTOTRASPORTO E FACCHINAGGIO, DEL COMMERCIO, DEL TURISMO E DELL’AGRICOLTURA. Prevista la realizzazione di una BANCA DATI INFORMATICA REGIONALE delle imprese esercenti il commercio, in sede fissa e su aree pubbliche, la somministrazione di alimenti e bevande e le attività ricettive. Sono state predisposte norme per la PROMOZIONE DELLA LEGALITÀ NEL SETTORE AGRICOLO ponendo in essere azioni, nella sfera delle competenze regionali, tese a favorire il contrasto al caporalato, all’intermediazione illegale di manodopera, al lavoro sommerso e all’evasione contributiva in agricoltura, nell’ambito dei programmi mirati alla lotta al lavoro nero.