Legge sull’editoria, Ordine dei giornalisti e Asu soddisfatti per l’approvazione della norma
PERUGIA – “Un passaggio importante nel percorso di rivalutazione della professione giornalistica in Umbria e a livello nazionale”: questo il giudizio di Roberto Conticelli, presidente dell’Ordine dei Giornalisti dell’Umbria, e Marco Baruffi, presidente dell’Associazione Stampa Umbra, con riferimento all’approvazione da parte del Consiglio Regionale del provvedimento a sostegno della presenza e dello sviluppo di imprese dei mas media locali, la cosiddetta Legge per l’Editoria.
“Certamente _ proseguono Conticelli e Baruffi _ non si tratta della panacea di tutti i mali per un comparto che negli ultimi anni ha perso importanti fette di mercato e livelli di considerazione presso l’opinione pubblica, tuttavia il provvedimento è importante perchè va in controtendenza rispetto alla crisi e perché prevede stanziamenti significativi, comunque superiori a quanto erogato da altre realtà regionali, per l’incentivo e il sostegno alle realtà anche minori dell’informazione regionale”.
“Questa legge – osservano i presidenti di Ordine e Asu – dice che per fare informazione ci vogliono i giornalisti e ci vogliono imprese serie che rispettano i contratti e le normative, che tutelano l’occupazione e investono, principi per noi irrinunciabili in un processo virtuoso di rilancio del settore”.
“La speranza _ affermano ancora i vertici degli organismi di categoria _ è che tale provvedimento possa divenire effettivamente strutturale sia sul piano contabile che operativo, anche con il coinvolgimento diretto dei professionisti dell’informazione umbra, allo scopo di garantire spiragli di futuro a un mestiere attualmente stretto nella morsa di una recessione senza precedenti. Un grazie va a quanti, amministratori pubblici, tecnici e colleghi delle varie città umbre, con il loro impegno e i loro consigli, si sono adoperati per giungere alla definizione di una norma articolata e complessa, eppure capace di costituire un’occasione di rilancio”.
“Vale la pena ricordare _ concludono Conticelli e Baruffi _ che il primo tra noi a intuire la necessità di un castello normativo regionale specificatamente riferito al nostro settore, adoperandosi di conseguenza, fu il mai dimenticato Dante Ciliani. A lui, idealmente, questa legge è dedicata”.