Medicina digitale: presentati due nuovi progetti di Regione, Università e azienda ospedaliera
PERUGIA – “Mi rendo conto che possono sembrare progetti per addetti ai lavori, ed invece si tratta di due importantissime iniziative che di sicuro contribuiranno ad elevare il livello della sanità e della ricerca in Umbria”. E’ quanto ha affermato la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, intervenuta alla presentazione di due iniziative della Regione Umbria per la medicina digitale, che si è tenuta questa mattina, mercoledì 6 marzo nella Sala Rita Levi Montalcini (CREO) dell’Azienda Ospedaliera di Perugia, ed alla quale hanno partecipato tra gli altri, l’assessore regionale Antonio Bartolini, il rettore dell’Università degli studi di Perugia, Franco Moriconi, il direttore generale dell’Azienda ospedaliera di Perugia, Emilio Duca ed il direttore generale della Regione Lucio Caporizzi. Sono stati presentati i progetti di medicina personalizzata finanziati dal Programma Operativo POR FESR 2014-2020, “finalizzati allo sviluppo di soluzioni innovative per la digitalizzazione dei servizi diagnostico – terapeutici, allo sviluppo della telemedicina e della condivisione di esami, procedure mediche e per il monitoraggio degli assistiti cronici”. “Si tratta di due progetti importanti – ha affermato la presidente Marini -. Il primo, “CARE”, un sistema informativo regionale per lo scompenso cardiaco e le patologie vascolari che interessa direttamente i cittadini e le famiglie colpiti da questo tipo di malattie ed il secondo, la BioBank, che va a potenziare la ricerca scientifica nella nostra Regione e sarà utilissimo anche per sviluppare la filiera imprenditoriale del settore, garantendo buone prospettive economiche e di aumento dell’occupazione. Lo facciamo insieme all’Università, all’Azienda Ospedaliera per condividere con tutti gli attori del sistema sanitario regionale, imprese ed associazioni di pazienti/donatori, le potenzialità ed i benefici derivanti dalla costituzione delle biobanche per la ricerca. L’uso della tecnologia digitale ci permette di avere una banca dati preziosa per la ricerca, per l’appropriatezza delle cure e dunque anche per la razionalizzazione della spesa del sistema sanitario regionale. E’ una grande opportunità per l’Umbria, che vuole sempre più velocemente mettere da parte i sistemi e gli archivi cartacei e sviluppare le potenzialità digitali anche per migliorare la qualità e la capacità di generare ricchezza delle nostre imprese private. Le idee progettuali sono state elaborate in maniera congiunta da Azienda Ospedaliera di Perugia e Università degli Studi Perugia, in qualità di soggetti del Servizio Sanitario Regionale, ma la nostra attività – ha concluso la presidente Marini -, nei prossimi mesi, si concentrerà su queste esperienze dovendo promuovere la nuova programmazione comunitaria 2021-2027”.
“Con il Programma operativo regionale POR FESR 2014-2020 – ha sostenuto l’assessore regionale all’Agenda Digitale, Antonio Bartolini -, la Regione Umbria ha voluto promuovere lo sviluppo di soluzioni tecnologiche per la digitalizzazione e l’innovazione dei processi interni dei vari ambiti della Pubblica Amministrazione quali ad esempio la sanità, il turismo, le attività e i beni culturali, i servizi alle imprese. Inoltre la missione dell’Agenda digitale dell’Umbria “Servizi pubblici digitali” si pone l’obiettivo di sviluppare la sanità elettronica, la telemedicina, la teleassistenza, attraverso servizi digitali collegati al ciclo di vita diagnostico – terapeutico, per la condivisione di esami e procedure mediche, le consultazioni a distanza, i controlli extra- ospedalieri, il monitoraggio degli assistiti cronici. Nell’ambito vari percorsi di collaborazione attivati tra la Regione Umbria e Università degli Studi di Perugia e del tavolo tecnico di coordinamento sull’Agenda Digitale, sono state dunque individuate delle progettualità, relative all’applicazione di tecnologie ICT finalizzate allo sviluppo di soluzioni e servizi di medicina digitale e personalizzata. Tutto ciò dovrà necessariamente essere collegato con la rete dei Digipass che stiamo diffondendo su tutto il territorio regionale. I cittadini, le famiglie, le imprese, grazie alla rete digitale avranno così la possibilità di accedere direttamente a questo tipo di prestazioni nel settore della sanità.
CARE – Un sistema informativo regionale per lo scompenso cardiaco e le patologie vascolari
Lo scompenso cardiaco e le patologie vascolari rappresentano alcune delle patologie a più grande impatto per il sistema sanitario regionale. Partendo da un evento iniziale di ospedalizzazione, tramite il sistema CARE, il paziente verrà seguito e monitorato costantemente tramite l’uso di tecnologie avanzate: lo sviluppo di algoritmi e l’applicazione di modelli matematico statistici, integrati con gli algoritmi di analisi visuale consentiranno di elaborare diagnosi e terapie mirate a supporto del processo di decisione, permettendo al personale medico di prendere decisioni in tempo reale su base informata, nonché di condurre analisi automatiche e non invasive di patologie vascolari. L’implementazione di CARE comporterà benefici per pazienti (che potranno essere monitorati in modo più dettagliato evitando ricoveri non necessari), operatori sanitari (che avranno a disposizione informazioni dettagliate e aggiornate al fine di ottimizzare gli interventi) e collettività (grazie alla plausibile riduzione di costi dovuta alla diminuzione di ricoveri di pazienti cronici). Il Sistema Informativo dello Scompenso Cardiaco e la elaborazione dell’ “Imaging” cardiovascolare rappresentano, rispettivamente, una piattaforma per osservazioni pianificate e/o studi clinici controllati, e uno strumento non invasivo per la verifica di Modelli avanzati di Meccanica cardiovascolare. Il progetto ha un budget di 550.000 euro, una durata di 3 anni e prevede il coinvolgimento di 4 dipartimenti universitari (Medicina, Matematica e Informatica, Ingegneria, Economia) per quanto le attività di sviluppo, modellazione, prototipizzazione e valutazione clinica dei risultati, nonché dell’Azienda Ospedaliera di Perugia e le aziende sanitarie regionali per la messa a disposizione dei dati, fase di test e sperimentazione.
UMBRIA BIOBANK – Start – up per una Biobanca in Umbria
Il sequenziamento del genoma umano e l’avvento della medicina personalizzata hanno cambiato radicalmente le implicazioni scientifiche, etiche e sanitarie legate ai campioni biologici. Una biobanca moderna rappresenta una risorsa formidabile con profonde ripercussioni sul sistema sanitario del territorio su cui insiste. La biobanca dell’Umbria (Umbria Biobank) è stata progettata per soddisfare i bisogni indotti da un simile scenario nel Servizio Sanitario Regionale, essendo la prima infrastruttura di questo tipo realizzata in Umbria, ed ha lo scopo di raccogliere e caratterizzare i campioni biologici ed i relativi dati clinici, rendendoli disponibili per tutta la comunità scientifica nazionale ed internazionale. Il progetto ha un budget di 565.000 euro e una durata di 2 anni; coinvolge l’Azienda Ospedaliera di Perugia, la Struttura Complessa di Anatomia Patologica e istologia ed il Centro di Ricerca “Diritti e Scienza dell’Università di Perugia.