PalaBarton, il Pd risponde a Romizi: “Città abbandonata”
PERUGIA – E’ botta e risposta tra Romizi e il Partito democratico sul PalaBarton. “La continua caccia ad un inesistente capro espiatorio rappresenta l’ennesima caduta di stile di un Sindaco che maliziosamente “dimentica” di essere al governo di questa Città da quasi cinque anni. Si sa che, a chi governa, capita di essere criticato – dice il Pd – È uno dei “rischi” della democrazia, tanto più quando esiste una evidente realtà dei fatti. Tralasciando la questione dei fondi su cui ci esprimeremo a breve, i perugini si sarebbero aspettati delle risposte nel merito delle questioni”.
“Non basta fare un nervoso e vuoto elenco di fondi annunciati, o spesi, a fronte di un oggettivo ritardo cronico di progetti della Giunta, compreso l’ampliamento degli spalti del PalaEvangelisti. Nel post del Sindaco non una parola può tranquillizzare i tanti tifosi ed appassionati della pallavolo. C’è un evidente e colpevole ritardo che mette in difficoltà la SIR per gli impegni futuri. Non si accampi l’alibi dei tempi burocratici. La SIR ha posto la questione più volte nel tempo, non da ultimo in occasione della vittoria scudetto dell’anno scorso, come ben sanno tutti i tifosi e i cittadini attenti, senza mai avere alcuna certezza o rassicurazione dalla giunta Romizi. Questo, purtroppo, non ci sorprende perché sembra essere il filo conduttore di tutti i progetti cittadini: rinvii su rinvii tra mille scuse, ed eccezioni, di una giunta adagiata sull’immobilismo, che gira a vuoto nei momenti cruciali. Quindi la domanda è una sola: a maggio sarà pronto il palazzetto per permettere ai tifosi di stringersi intorno alla squadra del cuore, nel momento topico della stagione? Un risultato dovuto e per il quale tutti saremmo felici. Invece di inveire come un disco rotto contro il PD, pur di non rispondere nel merito, ci piacerebbe, per amore di Perugia, che il Sindaco cercasse di capire perché, Ikea, SIR, San Francesco al Prato, solo per fare alcuni esempi, hanno salutato, stanno salutando o non riescono ancora a partire”.