Perugia, al Volta si è parlato di cyber sicurezza e la consapevolezza digitale

Circa duecento studenti umbri, in presenza nella sede dell’Istituto tecnico tecnologico statale (Itts) ‘Alessandro Volta’ di Perugia e collegati a distanza, hanno partecipato alla giornata di formazione e sfida a squadre sulla cyber sicurezza e la consapevolezza digitale, promossa dall’Italian Linux Society (Lis) di Perugia in collaborazione con l’Itts ‘Volta’ di Perugia, sabato 22 ottobre, giornata nazionale per il software libero.

Gli studenti hanno potuto approfondire, insieme agli esperti, diverse tematiche: dalla libertà digitale all’igiene digitale per vivere felici, dall’importanza dell’intelligence nelle soft skills all’importanza della riflessione sulle proprie azioni e i propri errori nei social per accrescere consapevolezza digitale fino alle potenzialità presenti e agli sviluppi futuri dei Bitcoin.

“La nostra è una scuola – ha detto la dirigente scolastica Fabiana Cruciani – che vuole farsi promotrice di un’idea di cultura aperta al mondo. È importante che i ragazzi comincino a  familiarizzare con sistemi aperti, nella convinzione che la cultura deve essere accessibile a tutti, attraverso una consapevolezza dei mezzi. Il Volta ha una lunga tradizione tecnologica e conoscere anche l’Open source sicuramente è un modo per rendere i ragazzi più consapevoli e aperti al pensiero critico”.

Nel corso della mattinata, durante le sfide, è stato aperto anche un Lab & Chat per installazioni e supporto del software libero, uno spazio virtuale creato ad hoc per i diversi team, ma anche per rispondere ai diversi quesiti e alle problematiche incontrate nel corso della gara.

“Linux – ha spiegato Sonia Montegiove, del Lis di Perugia – è un sistema operativo aperto che garantisce quattro libertà fondamentali: libertà di utilizzo del software, libertà di capire come è stato scritto, di condividerlo e di migliorarlo. Questi concetti sono molto importanti perché viviamo in un mondo digitale fatto di strumenti chiusi. Gli stessi Facebook, Instagram, WhatsApp, TikTok, sono mondi che qualcun altro ha deciso come costruire e che non sono trasparenti, una caratteristica che invece garantisce la libertà dell’utente che utilizza uno strumento”. “Con i ragazzi abbiamo anche approfondito il concetto di dieta informativa – ha proseguito Montegiove –. Quello che noi sappiamo del mondo, la nostra informazione, viene decisa da qualcun altro sulla base dei nostri interessi, gusti e persone che frequentiamo, perché lo strumento che utilizziamo è ‘chiuso’ e fa uso dei nostri dati per guidare alcune scelte. Così facendo perdiamo ed erodiamo, alcune fette importanti di libertà. Vogliamo che i ragazzi riflettano su questo aspetto di una società che abbiamo costruito in questo modo e ci auguriamo di essere d’aiuto a cambiare questo mondo, se a loro non piace”.

“Il Volta – ha concluso la sua docente Silvia Suriani, referente del Dipartimento di informatica dell’istituto – è una scuola federata al Cyber high school, programma del Cini (Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica, ndr) e come tale partecipiamo durante l’anno a progetti da esso proposti quali OliCyber, CyberTrials, Cyber challenge, proponendo agli studenti un percorso annuale finalizzato non solo alla consapevolezza digitale ma anche ad acquisire competenze di sicurezza informatica. I ragazzi, infatti, non si rendono ben conto degli aspetti malevoli ma vedono solo il bello del digitale e tendono a comportarsi in maniera ‘leggera’, nell’ambiente social. Il nostro compito è insegnare loro le potenzialità del digitale e dei social network e informarli sui pericoli in cui possono cadere”.