Perugia, Ferdinandi: “Rigenerazione urbana e cura del verde al centro della nostra proposta”
“Pensiamo ad una città che sappia interpretare al meglio il ruolo di capitale del ‘cuore verde d’Italia’. E per farlo, intendiamo mettere al centro della nostra azione amministrativa, la rigenerazione urbana, la cura e la valorizzazione del verde, da intendersi finalmente come un’azione strategica e identitaria e non più un vezzo come la intende qualcuno”.
È’ quanto ha dichiarato Vittoria Ferdinandi in occasione dell’incontro che ha avuto luogo domenica 19 presso il Cva di Casenuove, dal titolo “La città che recupera” coordinata da Marco Pizzi dell’Università degli studi di Perugia, a cui sono intervenuti, tra gli altri, David Grohmann, Leonardo Alfonsi e Piera Pandolfi, candidati alle prossime elezioni comunali nella lista Anima Perugia.
“Occorre ridefinire il rapporto tra città e paesaggio” ha dichiarato Ferdinandi. “E lo faremo attraverso una progettazione che, a partire dall’ascolto dei bisogni dei cittadini, riesca a sprigionare energie trasformative che si muovono sulla base di un pensiero lungo e non sullo schema di un eterno presente a cui ci ha condannato questa amministrazione fino ad oggi”.
“In un quadro urbanistico a consumo di suolo zero, come quello che immaginiamo nell’ambito di un nuovo PRG partecipato dal basso – ha proseguito – vogliamo dare vita ad un patto con i costruttori sul fronte della rigenerazione urbana, un tassello necessario per la valorizzazione del patrimonio edilizio esistente, residenziale, commerciale e industriale, in connessione con gli spazi pubblici. Alcuni di questi spazi possono essere già utilmente immaginati come luoghi di rilancio della città. Penso ad esempio al Palazzo della Poste, in Piazza Matteotti, che sarà liberato a seguito della realizzazione della cittadella giudiziaria”.
“In questo senso – sottolinea – riprendo la proposta del professor Belardi: portiamo lì il nuovo dipartimento di Architettura e Design. Riportiamo nel cuore del centro storico l’Università con un corso di studi in architettura, specializzato a livello internazionale, sui temi del verde e del paesaggio, della sostenibilità e della rigenerazione urbana. Così possiamo onorare la vocazione che deve avere il ‘cuore verde d’Italia’”.
“E poi spazio ad un piano per contrastare i cambiamenti climatici – prosegue – con progetti concreti, dalla valorizzazione degli orti urbani, sul modello Seattle, un grande progetto di cintura alberata, creazione di percorsi ciclo-pedonali che servano a ricucire e valorizzare nostri nostri quartieri,
cura condivisa delle aree verdi e adozione del modello della città spugna per salvaguardare le nostre risorse idriche e ambientali”.
“Il Comune – infine – si impegnerà inoltre a promuovere la conoscenza e implementare la diffusione dei “patti di collaborazione” come strumento privilegiato di gestione partecipata e rigenerazione di beni in stato di abbandono, di titolarità pubblica o privata, finalizzati al soddisfacimento di diritti fondamentali dei singoli e della comunità”.