Perugia ha dato l’ultimo saluto a Michele Renzo

Una folla numerosa ha riempito la chiesa di Ponte San Giovanni per dare l’ultimo saluto a Michele Renzo, un’eccellenza della magistratura perugina. In tanti, tra amici, colleghi, persone che avevano conosciuto e stimato Michele Renzo. Una carriera lunga e piena di soddisfazioni la sua, era andato in pensione da appena un anno. C’erano i colleghi di prima, molti dei quali già in pensione, e altri ancora in servizio. E poi i rappresentanti delle forze dell’ordine, avvocati, amici della polizia giudiziaria e tanti perugini. Un magistrato preparato e apprezzato da tutti, ironico e leale, definito con rispetto “il dottor Sottile”. Come sostituto procuratore a Perugia si era tra l’altro occupato delle indagini su Luigi Chiatti, il geometra autore degli omicidi di due bambini che fu definito “il mostro di Foligno”. Renzo aveva chiuso la sua carriera ad agosto 2023 come procuratore capo a L’Aquila. In precedenza aveva ricoperto lo stesso ruolo ad Ascoli Piceno coordinando tra l’altro le indagini, nel 2014, sullo scontro di due aerei Tornado provocando la morte di quattro giovani piloti e dell’omicidio di Melania Rea che aveva portato all’arresto di Salvatore Paolisi. Dopo una decina di anni come sostituto procuratore a Perugia, Renzo aveva lasciato l’Ufficio nel settembre del 1998 per essere assegnato  al ministero di grazia e giustizia come ispettore. Con i colleghi Alessandro Cannevale, Fausto Cardella e Silvia Della Monica aveva fatto parte del pool che si era occupato delle inchieste più delicate sulla corruzione che coinvolgevano i colleghi in servizio a Roma. Le inchieste sulle “toghe sporche” che avevano coinvolto, tra gli altri Pierfrancesco Pacini Battaglia e Lorenzo Necci. Renzo è stato considerato un vero cultore del diritto. Tifoso del Napoli, era appassionato di film d’essai.