Perugia, la Usl Umbria 1 avvia la struttura semplice aziendale “Disturbi cognitivi”
PERUGIA – In Italia, sono più di un milione le persone che soffrono di demenza, 44 milioni i malati in tutto il mondo. Nella popolazione ultrasessantacinquenne della USL Umbria 1, vengono stimati circa 7000 casi di demenza con un’incidenza di 1400 nuovi casi per anno. Ma i dati epidemiologici sono in allarmante progressione con stime di aumento del doppio nel 2030 e del triplo nel 2050. Una corretta diagnosi cambia la vita delle persone colpite da questa malattia e anche delle loro famiglie e degli amici.
Per migliorare l’offerta rivolta a soggetti affetti da disturbi cognitivi e demenza, la USL Umbria 1 ha istituito a partire dal 18 Ottobre 2017 la struttura semplice aziendale “Disturbi Cognitivi” di cui è responsabile il neurologo Alberto Trequattrini.
In particolare, nel Distretto del Perugino l’offerta ambulatoriale per la diagnosi ed il trattamento dei disturbi cognitivi e demenze prevede due ambulatori neurologici dedicati presso il Centro di Salute di Madonna Alta: il lunedì mattina è presente la neurologa dr.ssa Serena Amici ed il venerdì mattina il dr. Alberto Trequattrini (accesso tramite richiesta del medico di medicina generale di “Visita neurologica per disturbi della memoria” e prenotazione tramite CUP e farma-CUP). Analogamente, sono previsti tre ambulatori geriatrici settimanali gestiti dal dr. Salvatore Pezzuto nei giorni di lunedì, mercoledì e venerdì mattina (accesso tramite richiesta del medico di medicina generale di “Visita geriatrica per disturbi cognitivi” e prenotazione tramite CUP e farma-CUP).
La demenza è, una malattia del sistema nervoso centrale di tipo cronico-degenerativo caratterizzata dalla progressione di deficit cognitivi, disturbi psico-comportamentali e funzionali con perdita dell’autonomia, disabilità e conseguente dipendenza dagli altri.
La gestione delle demenze prevede una presa in carico globale non soltanto del malato ma anche dei suoi familiari con l’obiettivo di accompagnare i soggetti in tutto il percorso della malattia: dalla diagnosi precoce alle terapie farmacologiche ed alla riabilitazione cognitiva, fino ad interventi semiresidenziali (Centri Diurni Alzheimer) e residenziali (Residenze Protette, RSA, Nuclei Alzheimer). Si tratta di un approccio olistico che rispecchia la natura socio-assistenziale della demenza e richiede elevati livelli di integrazione inter e pluridisciplinari fra strutture e servizi istituzionali, associazioni di volontariato ed ogni altro attore sociale coinvolto a vario titolo nella gestione del fenomeno.