Preoccupazione e polemiche per il commissariamento dell’ Isuc. Le parole di Claudio Carnieri.
Il commissariamento dell’Isuc, l’Istituto di Storia dell’Umbria contemporanea, sta destando preoccupazione nelle forze politiche di centrosinistra della regione. In particolare Claudio Carnieri, già presidente della regione negli anni ottanta, si chiede quale destino avrà l’importante patrimonio di memorie e documenti in possesso dell’Isuc. “La resistenza – si chiede Carnieri -,l’opera di di Aldo Capitini, la sinistra, il confronto tra cattolici e sinistra sulle questioni dello sviluppo e della democrazia, i movimenti pacifisti e poi il volontariato, le culture femminili, il regionalismo. Di tutto questo l’Umbria è stata una capitale della elaborazione ed ora si vuole scardinare tutto questo”. Alle preoccupazione di Carnieri si aggiungono quelle dei consiglieri regionali di opposizione, che preannunciando una interrogazione alla giunta precisano ” Ci auguriamo che, presa dalle tante emergenze di questi giorni, la presidente Tesei abbia concesso una disattenzione di troppo a questa nomina e che intenda procedere alla revoca del commissariamento fino ad un ridisegno complessivo di questi enti ed agenzie che parta dal pieno coinvolgimento dell’Assemblea legislativa regionale, che definisca nuove norme regionali ed indirizzi strategici e anche la salvaguardia del personale precario e la piena valorizzazione di tutte le professionalità interne.” Quello che desta anche preoccupazione è il profilo professionale, squisitamente giuridico, del commissario nominato avv. Valter Biscotti. Ci si chiede se la sostituzione di un docente di storia moderna, come il prof. Mario Tosti, con un avvocato con competenze squisitamente giuridiche, ancorché notevoli, non sia il preludio ad una liquidazione tout court dell’Isuc con la dispersione del suo patrimonio storico a cui è legata la stessa identità della regione Umbria.