Regione: approvata la riforma dell’Agenzia Umbria ricerche
L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha approvato con 13 voti a favore della maggioranza, 2 contrari (misto, M5S) e 5 non partecipanti al voto (Pd, Patto civico) il disegno di legge della Giunta per la modifica della legge ‘30/2000’ che istituisce l’Agenzia Umbria ricerche (Aur). Sono stati respinti 3 emendamenti a firma Thomas De Luca (M5S) e Donatella Porzi (Pd) sull’amministratore unico e sul comitato tecnico scientifico, mente è stato approvato un emendamento della Giunta sull’entrata in vigore della legge.
RELAZIONI DI MAGGIORANZA E MINORANZA
Illustrando l’atto in Aula il relatore di maggioranza Daniele NICCHI (Lega – presidente Prima commissione) ha detto che “Il nostro obiettivo è quello di garantire un’offerta di servizi sempre più efficiente e rispondenti all’utenza, cercando di contenere i costi per la finanza pubblica. Il ddl punta alla valorizzazione dell’Aur e rientra nell’opera della Giunta di riorganizzazione e ottimizzazione delle partecipate regionali, che ha permesso di ottimizzare i servizi e di risparmiare un’ingente somma di risorse pubbliche, impiegate nelle politiche a favore di famiglie ed imprese. L’Aur oggi è un’agenzia risanata e stabile nella gestione economico–finanziaria e patrimoniale. I risultati di questo processo sono evidenti non solo per l’importante risparmio economico annuale, che ammonta a circa 250mila euro, ma soprattutto per la maggior efficienza ed efficacia delle azioni implementate. L’attività di studio ed analisi dell’Aur rappresentano un enorme supporto alle decisioni che la struttura regionale deve assumere. L’Aur ha raddoppiato l’uscita annuale della Relazione economica e sociale, che permette alle comunità di avere conoscenza dell’andamento sociale ed economico della regione; ha potenziato gli studi in tema di parità di genere e ha messo a disposizione di tutta la comunità una biblioteca fruibile da parte di tutti. Dall’anno scorso il contributo concesso dalla Regione all’agenzia è passato da 750mila a 500mila euro. La ristrutturazione delle spese di funzionamento è già iniziata con lo spostamento della sede dell’Aur a Villa Umbra producendo effetti significativi e nel complesso riuscirà a coprire i costi di funzionamento dell’Aur”.
La relatrice di minoranza Donatella PORZI (Pd-vicepresidente Prima commissione) ha espresso perplessità sulla “scelta di sostituire il presidente con l’amministratore unico, e con quella di eliminare la figura del direttore dell’Agenzia, come pure sul venir meno del consiglio di amministrazione. Da queste scelte di evince un accentramento delle funzioni su una figura di nomina prettamente politica. Ci sembra poco plurale e democratica anche la decisione di fa nominare dall’amministratore unico l’intero consiglio di amministrazione. Secondo noi va mantenuta e garantita questa pluralità”.
SCHEDA
Il DISEGNO DI LEGGE punta alla valorizzazione dell’Aur attraverso alcune azioni strategiche. Viene attribuita all’agenzia la possibilità di svolgere attività di ricerca, dietro compenso, anche a favore di committenza privata e di promuovere convenzioni e accordi di collaborazione con soggetti pubblici e privati, come associazioni di categoria o enti locali, che potranno utilizzare l’agenzia per ricerche utili ad indirizzare le politiche a livello territoriale e che potranno portare a borse di studio e assegni di ricerca. Il ddl modifica la governance sostituendo l’organo del Presidente con quello dell’Amministratore Unico, e istituisce il comitato scientifico composto dall’Amministratore Unico e da cinque membri esperti in ricerca e programmazione oppure in possesso di un qualificato profilo scientifico accademico nel campo degli studi economico-statistici, socio-antropologici, politico-giuridici e politico-sociali. Il Comitato avrà il compito di elaborare il programma triennale di attività dell’agenzia e dei singoli programmi di ricerca. Viene soppressa la figura del Direttore dell’Agenzia e vengono individuate e stabilite attività di controllo da parte della Giunta regionale sui documenti contabili e programmatici dell’Agenzia. La riorganizzazione del personale prevede il consolidamento del nucleo di sei dipendenti di ruolo che rimangono a presidiare le attività fondamentali e viene inserita la possibilità di impiego di ricercatori facendo ricorso, con risorse proprie o in cofinanziamento con altri soggetti, ad incarichi e forme di collaborazione con finalità di studio e ricerca.
EMENDAMENTI
Gli emendamenti a firma Thomas De Luca (M5S) e Donatella Porzi (Pd) puntano a passare dalle funzioni dell’Amministratore unico a quelle del comitato tecnico scientifico la predisposizione del bilancio, l’approvare dei programmi di ricerca e l’approvare dei regolamenti. Inoltre si chiedeva che i 5 membri del Comitato scientifico venissero designati uno dall’Anci Umbria, due dall’Assemblea legislativa e due dall’università degli studi di Perugia.
INTERVENTI
Per Thomas DE LUCA (M5S) “da oggi l’Aur non è più un organo imparziale con autonomia scientifica ma un’agenzia organica alla maggioranza, con una dipendenza fiduciaria diretta tra presidente, amministratore unico e consiglio di amministrazione. Abbiamo predisposto degli emendamenti che vanno a colmare due questioni che minano l’autonomia scientifica dell’Aur. L’Umbria non ha bisogno di una altro presidio utile alla propaganda di partito. L’amministratore è nominato dalla Presidente della Giunta, dura in carica fino a fine legislatura e può essere revocato anche per obiettivi non raggiunti: quindi ha un rapporto totalmente fiduciario. Il comitato tecnico scientifico sarà interamente nominato dall’amministratore: quindi diventa pleonastico. Mentre oggi viene nominato da più soggetti e svolge funzioni in maniera autonoma dalla politica. Inoltre si aprono le porte alla ricerca privata. Gli emendamenti vogliono dare maggiore pluralità e rappresentanza del Cts, prevedendo che un membro venga designato all’Anci, due dall’Assemblea legislativa, due dall’Università. Non fa bene a nessuno avere un’agenzia totalmente dipendente da chi governa”.
Per Fabio PAPARELLI (Pd) “dal punto di vista giuridico queste modifiche sono un pasticcio. L’Aur è un ente di ricerca e non può essere la cassa di risonanza della Giunta regionale. Aur ha sempre svolto in modo autonomo analisi che poi possono essere usate nella programmazione regionale. Si sostituiscono le funzioni proprie di un Cda con un fantomatico Cts che non è un vero e proprio comitato tecnico scientifico, perché dovrebbe lavorare sulla ricerca e non sui bilanci”.
Simona MELONI (Pd) ha annunciato che “il Partito democratico non partecipa al voto. Rimaniamo perplessi su questo accentramento dei poteri nell’amministratore unico, e sulla non autonomia scientifica del comitato tecnico scientifico”.