Regione, polemica sul rinvio della legge per l’Adhd. Casciari – Leonelli: “Voti l’aula”
PERUGIA – “Abbiamo deciso di inviare il testo della nostra proposta di legge sull’Adhd, il disturbo da deficit di attenzione e iperattività, direttamente al voto in Aula, dove ognuno si prenderà le proprie responsabilità”. Così i consiglieri regionale del Pd, Giacomo Leonelli e Carla Casciari, firmatari dell’atto legislativo, nella conferenza stampa odierna a Palazzo Cesaroni.
“Mentre i disturbi del neurosviluppo possono avvalersi di una legge nazionale – ha spiegato Leonelli -, nessuna normativa sostiene i bambini e le famiglie alle prese con l’Adhd, disturbo da deficit di attenzione e iperattività: per questa ragione abbiamo pensato, oltre un anno fa, ad una iniziativa legislativa specifica. Ma dopo oltre un anno di lavori in commissione, 17 sedute, due cicli di audizioni con i soggetti interessati e perfino il voto favorevole su 12 dei 13 articoli della nostra proposta di legge. Nella seduta di ieri prima l’opposizione, con Marco Squarta (FdI), poi lo stesso presidente Attilio Solinas (Misto-MdP) che, astenendosi insieme all’opposizione ha di fatto bloccato la legge sulla norma finanziaria, ci sono venuti a dire che sarebbe più opportuno un provvedimento che comprendesse i bisogni di tutti i disturbi del neurosviluppo anziché di uno solo. C’è solo un problema: che già a maggio 2018 avevamo interrotto l’esame con l’impegno della commissione a lavorare su un testo organico, ma in questi mesi non è accaduto nulla”.
Leonelli ha ricordato che la proposta di legge “prevede misure di monitoraggio del disturbo da deficit di attenzione e iperattività e anche di sostegno economico alle famiglie, che sostengono costi elevati per le cure. In Umbria – ha sottolineato – c’è già un centro regionale per le cure a questi bambini, in provincia di Terni, ma le liste di attesa sono lunghe, fino a un anno e mezzo, per cui c’è la necessità di implementare l’organico e dare risposte alle famiglie che chiedono un sostegno. Si tratta di un finanziamento complessivo di 200mila euro, voglio vedere chi lo negherà in Aula con un pronunciamento negativo. Noi non siamo disposti ad aspettare oltre”.
Casciari ha sottolineato che “le basi per agire già ci sono, a partire dal centro regionale dedicato, che ha già in carico 235 persone, e sono solo una parte di chi ha bisogno perché ci sono famiglie che scelgono altri percorsi. La nostra proposta di legge prevede non solo un sostegno in termini economici, ma l’istituzione di una rete composta da insegnanti, medici, psicologi, assistenti sociali e rappresentanti delle famiglie alle prese con il problema. Ben venga la legge quadro da tempo annunciata – ha concluso Casciari – ma intanto vogliamo dare una risposta ai bisogni che abbiamo recepito dopo oltre un anno e mezzo di lavoro su questo testo”.