Responsabilità professionale del medico e strumenti giuridici in un convegno della Cimo Umbria

PERUGIA – Venerdì 6 aprile all’Ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia, nell’aula Ugo Mercati, si è discusso di responsabilità professionale del medico e degli strumenti giuridici a tutela del suo patrimonio.

A farlo, il sindacato dei Medici, CIMO Umbria, che ha rappresentato, ad un anno dall’approvazione della legge 24/2017, tutte le insidie purtroppo ancora oggi presenti per la categoria.

Nonostante gli ottimi intenti della legge, meglio nota come legge Gelli-Bianco, la mancanza dei decreti attuativi degli articoli 10 e 14, riguardanti rispettivamente copertura assicurativa e fondo di garanzia, rendono ancora molto lontano, il nobile obiettivo che la legge si proponeva, di ridurre e regolamentare, il far-west del contenzioso medico legale in ambito sanitario.

Inoltre nonostante dopo circa un anno siano stati istituiti e regolamentati sia l’Osservatorio Nazionale delle Buone Pratiche Cliniche che l’elenco degli enti, delle istituzioni pubbliche/private e delle società scientifiche delle professioni sanitarie che debbono elaborare le linee guida, che dovranno orientare l’attività clinico-assistenziale degli esercenti le professioni sanitarie, come già sottolineato dal GIMBE (gruppo italiano per la medicina basata sulle evidenze) i criteri previsti dal comma 2 dell’articolo 5 sopramenzionati, “sono necessari per accreditare i produttori, ma non per garantire la produzione di Linee guida di buona qualità”.

Ma non solo, alla luce della recente sentenza della cassazione penale sez. unite n.° 8770 del 22 febbraio 2018, la colpa medica per imperizia, non è assolutamente depenalizzata dall’applicazione delle linee guida stesse, anche qualora siano state adeguatamente scelte dal medico per trattare lo specifico caso clinico, come invece appare evidente dalla lettura iniziale dell’articolo 6 della lg. Gelli-Bianco.

Quali allora i correttivi da mettere in essere nell’immediato, per superare le insidie lasciate ancora aperte per i medici, nonostante l’entrata in vigore della lg 24/2017?

Secondo il sindacato dei Medici, il pieno recupero della leadership medica, attuato attraverso gli strumenti scientifici e sindacali, nonché attraverso la valida assistenza e collaborazione di una rete di legali a tutela dell’operato del medico e del suo patrimonio, che CIMO mette a disposizione di tutti i propri iscritti su tutto il territorio nazionale.

Ma non solo, a livello locale c’è bisogno di una stretta collaborazione con i decisori politici e con i direttori generali delle aziende/ASL, affinché il regime di auto ritenzione oggi vigente nella nostra regione, si traduca in un reale strumento a tutela dei pazienti e dei professionisti che operano in Sanità e non in un distrattore di risorse pubbliche destinate a garantire ai cittadini, il diritto alla tutela della salute.

Per questo motivo verrà riproposto a breve un secondo incontro presso l’Ospedale di Foligno, allargato anche ai cittadini, ai loro rappresentati e alle forze politiche.

 

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