Rettorato, Stanghellini: “Servono idee e coraggio”
PERUGIA – Servono idee e coraggio, una buona dose di realismo, progettualità, internazionalizzazione e pochi proclami. Esce allo scoperto Elena Stanghellini, Professoressa Ordinaria di Statistica, candidata a Rettore dell’Università degli Studi di Perugia, e manda un messaggio a chi, al di là delle alleanze, crede in una proiezione europea di questa Università. Appena rientrata da una missione all’estero, fa riferimento anche al suo recente passato e rivendica i risultati raggiunti come delegata del Rettore alle Relazioni internazionali (dal 2014).
Negli ultimi 5 anni il numero di immatricolati stranieri è costantemente aumentato, con una crescita su base annua di circa il 10 per cento. Come spiega: “Questo è stato possibile con un lavoro costante e grazie alla collaborazione quotidiana di colleghi e personale”. È aumentata anche la mobilità internazionale degli studenti in uscita, che oggi coinvolge oltre 800 studenti con un incremento del 60 per cento rispetto al 2013. La mobilità studentesca in entrata oggi interessa oltre 630 studenti, con un incremento del 15 per cento rispetto al 2013. Sono state potenziate le attività didattiche in lingua inglese ed è stata istituita la figura del Visiting Professor, ovvero un docente straniero che svolge didattica ufficiale all’interno dell’offerta formativa. È stato dato impulso alla mobilità del personale tecnico e amministrativo con la finalità di affiancamento e scambio di buone prassi. Allo stesso tempo è stata finanziata la mobilità di studenti e docenti verso sedi extra-europee e pubblicato il primo bando per la cooperazione allo sviluppo. Come spiega la professoressa Stanghellini: “Questi sono numeri importanti che dimostrano capacità di gestione e di armonizzazione di diversi processi interni all’Ateneo. Numeri e metodologie che intendo replicare per dare all’Università un’identità forte e riconoscibile. Una strategia che, con il coinvolgimento delle molte competenze esistenti, renda l’Ateneo un’istituzione accogliente per studenti, ricercatori, personale tecnico-amministrativo e docenti, capace di attrarre finanziamenti pubblici e privati”.
LE PRIME AZIONI DA RETTORE: procedere da subito con l’ammodernamento delle aule e dei laboratori per adeguarci agli standard internazionali. Aumentare il prestigio dei luoghi riconducibili all’Atene, riqualificare gli spazi esterni, creare spazi di condivisione e di aggregazione per gli studenti, anche nei centri storici, deve essere una priorità. I luoghi dell’Ateneo devono essere accoglienti, funzionali e riconoscibili, in grado di ospitare una didattica innovativa e una ricerca all’avanguardia.
Altro aspetto importante sul quale intervenire è quello della comunicazione: quella interna deve incrementare il senso di appartenenza, agevolando lo scambio di informazioni e semplificando i processi. Quella esterna, d’altro canto, deve incrementare la capacità di attrarre studenti motivati e di formare partenariati strategici con finalità di ricerca e terza missione. “L’esperienza di delegata mi insegna che le molte professionalità, conoscenze e competenze sapranno comporsi per dare vita ad un progetto condiviso, che rafforzi il prestigio dell’Ateneo e la sua vocazione di istituzione orientata al progresso e aperta al cambiamento”.