Rinnovato il “Patto per Perugia sicura”, presente il ministro Piantedosi: tavolo ad hoc per la “mala movida”
C’è stato anche il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi questa mattina al Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica che si è tenuto in Prefettura a Perugia. La riunione era stata convocata dal Prefetto di Perugia Armando Gradone. Al termine è stato sottoscritto il nuovo “Patto per Perugia sicura”, che sarà valido fino al 31 dicembre 2025. In realtà, essendo scaduto a giugno il precedente, si è trattato soprattutto di un rinnovo. Il documento sottoscritto prevede un tavolo ad hoc su quella che viene definita “mala movida”, ma anche il contrasto alla violenza di genere e più controlli di polizia amministrativa. Nel nuovo Patto oltre agli interventi su spaccio, immigrazione, legalità, prostituzione, disagio sociale e lotta alla criminalità economica, è stata inserita anche la riqualificazione delle aree degradate. In riferimento alla vicenda di Spoleto dove è stato abbattuto il nuovo autovelox della Flaminia, il ministro Piantedosi ha detto che l’episodio “va condannato senza alcun tentennamento”. “Io credo che forse tutto sia nato – ha sostenuto Piantedosi – sul malinteso senso della legittima discussione sul fatto che certe politiche di contenimento degli incidenti stradali, che passano anche attraverso la posizione dei limiti di velocità, possa essere legittimamente discussa. So però per certo che quando ci sono degli autovelox c’è una istruttoria prevista dalla legge e quindi la posizione di questi strumenti è sempre finalizzata alla salvaguardia della vita umana e fatta in considerazione della statistica sull’incidentalità su certi tratti di strada”. Poi ha aggiunto: “La discussione può essere legittima ma non è certo vandalizzando gli strumenti di controllo che si risolve il problema. Su questo – ha concluso Piantedosi – seguiremo il fenomeno e la sua emulazione con attenzione anche da parte degli organi di polizia per accertare chi è che fa queste cose e quindi sanzionarlo come si può”.