Rinnovo del contratto integrativo in Afor: i sindacati aprono lo stato di agitazione
“Le risposte della Regione e di Afor sul contratto integrativo regionale dei lavoratori forestali (Cirl) sono totalmente insufficienti sia dal punto di vista economico, che di qualità del lavoro e soprattutto per il futuro stesso dell’agenzia”. È quanto si legge in una missiva inviata dalle organizzazioni sindacali, Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil dell’Umbria all’assessore alle politiche agricole Roberto Morroni e al presidente di Afor Manuel Maraghelli, all’indomani dell’attivo unitario svolto in data 16 maggio 2022 con la Rsu degli operai e degli impiegati forestali. “Data l’importanza di questa fase – scrivono i sindacati – riteniamo necessaria la convocazione e la partecipazione di tutti i soggetti coinvolti, compresi l’amministratore unico di Afor e l’assessore, e non solo di coloro che si occupano degli aspetti tecnici”.
Secondo i sindacati il contratto integrativo assume sempre più importanza, perché dai suoi contenuti dipende la credibilità stessa dell’ente nel suo rapporto non solo con i lavoratori, ma con il territorio.
Per questo, entrando nel merito delle controproposte avanzate da Regione e da Afor, i sindacati chiedono l’apertura di un tavolo di trattativa sul contingente che veda coinvolte anche le sigle sindacali, che in passato hanno sempre partecipato ai tavoli di discussione in maniera propositiva e mai strumentale. “La pianta organica privata costituisce, a nostro avviso, il vero piano industriale per il futuro dell’agenzia – concludono i sindacati – e ribadiamo che la proposta a livello economico è inaccettabile e che quanto richiesto dal sindacato per migliorare l’organizzazione e la qualità del lavoro stesso non è stato recepito”.
A fronte di questa situazione di chiusura da parte di Afor e Regione, i sindacati dichiarano aperto lo stato di agitazione di tutto il personale di Afor sia operaio sia impiegatizio. “A seguito del tavolo già concordato in data 19 maggio adotteremo le azioni ritenute opportune – concludono Flai, Fai e Uila – Come detto, da questo tavolo ci aspettiamo risposte alte, si ricorda che la contrattazione è stata ferma per 11 anni e che il rinnovo del nostro Cirl è in ritardo di 3 anni”.