Sanità, cambia la classificazione dei laboratori. La perplessità dei sindaci

GUBBIO – La riorganizzazione dell’ospedale comprensoriale di Gubbio e Gualdo Tadino diventa un caso. Tutti contro la delibera della giunta regionale, che razionalizza la rete regionale dei laboratori di diagnostica, con l’obiettivo di assicurare maggiore qualità. Una mossa dettata anche dall’allineamento agli standard nazionali che vedono i laboratori accorpati con l’obiettivo di contrastare sprechi e di abbattere quindi la spesa.

Il primo a reagire era stato il sindaco eugubino Filippo Mario Stirati. A seguirlo il consigliere regionale eugubino Andrea Smacchi.

“Più di una perplessità suscita la delibera della Giunta del 10 settembre scorso che declassa il laboratorio
dell’ospedale di Gubbio-Gualdo Tadino”. È quanto dichiara il consigliere regionale del Partito democratico, Andrea Smacchi, annunciando la presentazione di una interrogazione sul provvedimento dell’Esecutivo di Palazzo Donini che stabilisce il nuovo modello organizzativo della rete regionale dei servizi di diagnostica di laboratorio. Con il suo atto ispettivo Smacchi chiede “chiarimenti in merito a questa nuova classificazione estremamente restrittiva, che non tiene in giusta considerazione le peculiarità della struttura ospedaliera di Branca e la sua principale caratteristica di ospedale sede di Dipartimento emergenza ed accettazione (Dea), che in quanto tale necessita di un laboratorio operante
h24”.

“Con questa delibera – spiega Smacchi -, che è incentrata su una serie di incisivi interventi di riorganizzazione della medicina di laboratorio, la Giunta sceglie sostanzialmente di adottare un modello organizzativo che si sviluppa attraverso una rete di più centri collegati tra loro in rete. Nell’ambito di questo nuovo modello, però, si prevedono centri ove verranno eseguiti esami di notevole complessità con l’utilizzo di tecnologie ad elevato costo (Hub) e altri centri (Spoke) collegati in rete ai primi, dove
si svolgeranno esami diagnostici di base e si forniranno risposte rapide ai pazienti ricoverati e a coloro i quali ricorreranno al Pronto soccorso”.

“In questo nuovo assetto – continua Smacchi – desta stupore e disappunto l’individuazione dell’ospedale di Gubbio-Gualdo come centro Spoke collegato in rete a quello di Città di Castello, individuato invece come centro Hub di primo livello. Non si comprende la ratio di questa classificazione perché,
accanto alla ottimizzazione e razionalizzazione dei costi, in ogni modello organizzativo si deve tenere sempre ben presente l’efficienza e la puntualità dei servizi prestati. Caratteristiche, queste ultime, che
potrebbero essere penalizzate visto che nei centri Spoke è prevista una presenza attiva nelle 6/12 ore e non più nelle 24”.

“Non dobbiamo dimenticare – conclude Smacchi – quanto l’ospedale di Gubbio-Gualdo sia cresciuto nel corso di questi ultimi anni. A corroborare questa mia tesi giungono i dati relativi al volume delle prestazioni svolte nei laboratori di Branca e di Città di Castello, che dimostrano
innegabilmente come le due strutture siano pressoché sovrapponibili”.

Duro anche il consigliere regionale Roberto Morroni (Fi): ““La nuova classificazione del laboratorio di analisi dell’ospedale di Gubbio-Gualdo Tadino decisa dalla Giunta regionale, che porterà ad un depotenziamento dello stesso nosocomio, risulta incomprensibile e inaccettabile”. È quanto dichiara il capogruppo regionale di Forza Italia, Roberto Morroni, annunciando la presentazione di
una interrogazione all’assessore alla Sanità, Luca Barberini, sulla delibera ‘71/2018’ approvata dall’Esecutivo di Palazzo Donini il 10 settembre (‘Rete Regionale dei Servizi di Diagnostica di Laboratorio: Nuovo Modello Organizzativo’).

Per Morroni “ogni scelta che contrasta con la prospettiva di un continuo potenziamento e miglioramento dell’ospedale di Gubbio-Gualdo Tadino risulta inaccettabile. E questo – conclude – anche alla luce delle dichiarazioni apparse di recente sulla stampa, in cui sono stati prodotti dati che testimoniano un trend assolutamente positivo e di crescita della struttura di Branca”.

Non manca la reazione del sindaco di Gualdo Tadino, Massimiliano Presciutti: “I numeri non sono opinioni e certificano in maniera inequivocabile le performance dell’ospedale di Gualdo Tadino–Gubbio, che sono al primo posto nel contesto della sanità Umbra per qualità e quantità, come del resto affermato in più di un’occasione anche dal Direttore Generale della Asl Umbria 1 Andrea Casciari e dallo stesso Assessore Regionale Luca Barberini”.

“Un risultato molto importante, raggiunto in primo luogo grazie alla grande professionalità, disponibilità e umanità di tutto il personale che opera nel nosocomio comprensoriale, che voglio ancora una volta ringraziare. Ma un risultato anche frutto di una forte sinergia istituzionale e di un lavoro di squadra che ha visto i sindaci sempre molto presenti ed in prima linea, in un rapporto costante, dialettico e costruttivo sia con la Regione che con la Direzione della Asl nelle sue varie articolazioni”.

“Nei giorni scorsi vi è stata una legittima preoccupazione, esternata anche in forma pubblica da più parti, legata ad una delibera della Giunta Regionale che prevede un nuovo modello organizzativo nella rete regionale dei servizi di diagnostica di laboratorio. Personalmente ho preferito confrontarmi sui contenuti della medesima, incontrando sia i vertici della Asl Umbria 1, sia l’Assessore Regionale Luca Barberini, non limitandomi al fatto in sé, ma condividendo con forza la necessità di un impegno complessivo, non tanto per la mera salvaguardia dell’ospedale di Gualdo Tadino–Gubbio, quanto per un’ulteriore sua ulteriore e progressiva crescita, che tradotto significa investimenti in personale e nuove tecnologie sempre più avanzate. A tale scopo ho condiviso la necessità di un incontro che si svolgerà già nei primi giorni della prossima settimana sia con l’Assessore Regionale Luca Barberini che con i vertici della ASL Umbria 1, nel quale insieme al collega Stirati sono certo saremo in grado di condividere proposte ed interventi, da mettere nero su bianco, in grado di garantire un’ulteriore e costante crescita della qualità dei servizi per i cittadini. L’Ospedale di Branca è e resta un’eccellenza assoluta nel panorama della Sanità Umbra e non solo, stante anche la sua collocazione è uno snodo ed un punto di riferimento cruciale e fondamentale per una vasta area dell’Italia Centrale”.

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