Stagione estiva da boom nelle strutture Cooperative turistiche e ristorative dell’Umbria
Il ritorno dell’ora solare segna anche l’Ingresso “psicologico” nella stagione autunnale e permette di tirare le somme rispetto all’andamento turistico della stagione estiva dal punto di vista del mondo della cooperazione di Confcooperative Umbria, che annovera imprese associate dell’ospitalità e della ristorazione operanti in tutte le aree maggiormente battute dai flussi turistici: da Assisi al lago Trasimeno, dalla Valnerina al Perugino, dall’Alto Tevere all’Orvietano fino alla Cascata delle Marmore. E il bilancio appare decisamente positivo. A sostenerlo è il Segretario Regionale di Confcooperative, Lorenzo Mariani, per il quale ” già i dati ufficiali diffusi dalla Regione parlavano di una stagione da record per i mesi di luglio ed agosto, dopo un giugno di sostanziale rilancio, e con i mesi di settembre e ottobre comunque ricchi di soddisfazioni per gli operatori. Adesso però possiamo diffondere i dati dell’Osservatorio delle imprese cooperative associate e i risultati sono molto confortanti anche nel nostro ambito, che abbraccia un’ampia fascia e un’articolata tipologia di turisti indoor e outdoor: dal turismo religioso a quello sociale, dai camperisti ai campeggiatori, dagli escursionisti agli amanti di esperienze rurali. Unico neo, il fatto che riscontriamo una sostanziale e diffusa carenza di personale qualificato e non, specie nelle strutture della ristorazione”.
Valutazioni che si uniformano anche nei pareri dei vari operatori. “In questa estate si sono rivisti flussi molto interessanti”, spiega Andrea Rossi, Presidente di Confcooperative Cultura e Turismo e del Consorzio Cooperativo “Il Bove” che gestisce diverse strutture turistiche oltre all’area camper di Prepo a Perugia. “Abbiano accolto un turismo in gran parte italiano a carattere familiare – conferma – o fatto di piccoli gruppi, mentre ha un po’ stentato quello delle grandi comitive. Si è rimesso in moto invece il mondo dei camperisti, ma l’edizione ancora “minimal” di Umbria Jazz e di altri grandi eventi hanno determinato una contrazione di questi avventori specie nel perugino”.
“Siamo soddisfatti, ma abbiamo affrontato difficoltà enormi per far ripartire in sicurezza il nostro locale”, fa eco Costanza Carocci, Presidente della Cooperativa L’Incontro, che gestisce a Scheggino la Locanda di Valcasana: “Causa Covid disponiamo di un numero contingentato di posti in sala: l’impatto è stato solo parzialmente mitigato dai tavoli esterni e questo ci ha obbligati spesso a dover dire di no ai nostri clienti. Siamo soddisfatti invece per i pernottamenti”.
In Valnerina c’è soddisfazione anche per gli operatori di Norcia e Castelluccio, dove permangono ancora le problematiche esistenti dal 2016 legate al terremoto: “Il nostro ostello alle porte delle mura di Norcia ha lavorato quasi sempre a regime” dichiara Andrea Altavilla della Cooperativa Capisterium. “Abbiamo però avuto esclusivamente un turismo mordi e fuggi, legato a percorsi naturalistici ed agri-turistici non essendoci ancora in Norcia siti culturali e museali visitabili”.
Spostando l’attenzione sul Trasimeno, l’estate 2021 ha visto anche l’avvio della Locanda dei Pescatori, realizzata a Sant’Arcangelo dalla Cooperativa dei Pescatori del Trasimeno dopo quasi cento anni di storia. “A tre mesi dall’inizio dell’attività non possiamo che constatare il grande successo di un progetto che dà lustro a tutta la cooperazione ed ai valori centenari che essa esprime”, dice l’A.D. della Cooperativa Valter Sembolini. “In una stagione da sold out di turisti per il bacino lacustre – prosegue – la nostra Locanda con oltre 6.000 presenze è stata sicuramente la novità più eclatante della stagione estiva del comprensorio lacustre. E non solo per i turisti ma anche per i perugini che nel nostro locale, in un contesto ambientale di straordinaria bellezza e serenità, trovano i sapori e le storie delle cooperative agroalimentari del Trasimeno abbinate al gusto del pesce di lago pescato, cotto e mangiato!”
Ottimo il trend anche per il comprensorio Assisano. Ad Affermarlo è Gianluca Tomassi, Presidente della Cooperativa La Torre che gestisce il Ristorante La Carfagna di Assisi. “Qui nei mesi estivi si sono raggiunte cifre superiori alle stagioni pre-Covid. Nel nostro locale abbiamo registrato la presenza non solo di turisti, ma anche di umbri spinti dalla voglia di ritornare alla normalità. Molto difficile, però, è stato il reperimento di personale adeguatamente preparato: c’è il rischio concreto che alcuni locali, anche storici, vadano a chiudere i battenti nei prossimi mesi più per carenza di personale che per effetto del Covid stesso”.
C’è però anche da guardare al futuro. A scrutarlo, raccogliendo un po’ tutte le sollecitazioni, è ancora il Direttore di Confcooperative Umbria Mariani: “Importante sarà ora promuovere bene la variegata offerta della nostra regione nei mesi autunnali, invernali e primaverili, andando incontro alle esigenze di un turismo che è assai differente rispetto a quello estivo. Strategico sarà il completamento delle infrastrutture di accesso alla nostra regione con il PNRR, così come il rilancio dell’Aeroporto dell’Umbria con il coinvolgimento di tutti i Comuni della regione, oltre che di partner privati: senza il “San Francesco d’Assisi” e gli opportuni collegamenti stradali e ferroviari sarà assai difficile ri-agganciare i flussi turistici stranieri che “rischiano” di direzionarsi inevitabilmente altrove”.