Tagli al Tpl: Spi Cgil, penalizzati soprattutto gli anziani
PERUGIA – “Le frazioni periferiche della nostra regione utilizzano il trasporto su gomma come principale metodo di spostamento e, spesso, di comunicazione, considerato che il trasporto su rotaia è quasi inesistente; proprio per questo un deterioramento di tale servizio lede profondamente il diritto alla mobilità e alla libertà dei cittadini, specie nel caso di gruppi particolarmente vulnerabili come pendolari ed anziani, arrivando anche a comportare un danno di carattere economico per imprese e lavoratori”. È quanto si legge nell’ordine del giorno che lo Spi Cgil dell’Umbria ha approvato oggi, 19 luglio, al termine dei lavori del suo direttivo [testo integrale in allegato].
Per il sindacato delle pensionate e dei pensionati umbri, il taglio al Tpl “è intollerabile”. “Non si possono lasciare interi paesi e comunità isolate – si legge ancora nell’ordine del giorno – ne va della libertà ed autonomia di ciascuno e della credibilità stessa delle istituzioni e della loro dedizione al benessere comune. Le necessità economiche delle aziende della mobilità non possono giustificare la perdita dei servizi – conclude lo Spi Cgil – proprio per questo richiediamo alla Regione e ai Comuni di intervenire per garantire il diritto alla mobilità ai cittadini umbri con particolare riferimento agli anziani e alle fasce più fragili della popolazione”.
Per il sindacato delle pensionate e dei pensionati umbri, il taglio al Tpl “è intollerabile”. “Non si possono lasciare interi paesi e comunità isolate – si legge ancora nell’ordine del giorno – ne va della libertà ed autonomia di ciascuno e della credibilità stessa delle istituzioni e della loro dedizione al benessere comune. Le necessità economiche delle aziende della mobilità non possono giustificare la perdita dei servizi – conclude lo Spi Cgil – proprio per questo richiediamo alla Regione e ai Comuni di intervenire per garantire il diritto alla mobilità ai cittadini umbri con particolare riferimento agli anziani e alle fasce più fragili della popolazione”.