Terni, ecco perché è naufragato il Piano di rientro del Comune: troppe difficoltà nelle riscossioni e della ricognizione dei debiti

TERNI – Discrasie con le indicazioni della Corte dei Conti, difficoltà nella ricognizione dei debiti e azioni che hanno portato con troppo ritardo ad interventi risolutivi. Per quest la Corte dei Conti a sezioni riunite ha bocciato il piano di rientro del Comune di Terni, sancendo la fine dell’amministrazione Di Girolamo.

“La sentenza delle Sezioni riunite della Corte dei Conti parla chiaro – dice il candidato sindaco Thomas De Luca –  se il Partito Democratico avesse accolto il piano del MoVimento Cinque Stelle, il Comune di Terni non sarebbe in dissesto. Le motivazioni sono inequivocabili e puntano il dito contro il mancato riconoscimento dei debiti fuori bilancio e l’inattendibilità delle coperture, valutazioni che confermano pienamente le pesantissime ombre sui bilanci 2013-2016”.

“La Corte dei Conti ha rigettato in ogni aspetto il ricorso presentato dal Comune costato ben 40 mila euro, spiccioli in confronto all’immensa voragine di debiti ancora da accertare.  È doveroso ricordare come sin dall’avvio della procedura, a ottobre 2016, il M5S aveva costantemente evidenziato queste criticità, offrendo la piena disponibilità a collaborare con tutte le forze politiche per una via di salvezza. L’arroganza e la presunzione hanno però pregiudicato in maniera irreversibile ogni possibilità di evitare il dissesto. È proprio da questo atteggiamento che la nostra città deve ben guardarsi in futuro. Da Sindaco di Terni avvierò una stretta collaborazione con l’Organo straordinario di liquidazione e con la Corte dei Conti per fare definitivamente chiarezza sullo stato finanziario dell’Ente e per fare in modo che non siano i cittadini, in particolar modo le fasce più deboli, a pagare per gli errori del passato. Un presupposto imprescindibile per portare a compimento quanto prima il percorso di risanamento del bilancio del Comune.  Chi oggi si appresta a mettere la propria faccia come bollino di garanzia del disastro creato in questi anni, alla luce delle responsabilità in entrambi gli schieramenti, sia nel centrosinistra che nel centrodestra, è bene che rifletta. La continuità con il passato comporta l’assunzione anche delle responsabilità di altri”.

 

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