Terremoto, la presidente Casellati in Valnerina: “Velocizzare la ricostruzione con regole snelle”
NORCIA – La presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati è in Umbria, per visitare le zone del terremoto. Dopo una partenza a Spoleto, la seconda carica dello Stato ha visitato l’abbazia di Sant’eutizio di Preci e poi a Norcia, dove ha incontrato i ragazzi delle scuole e ha visitato le rovine della Basilica di San Benedetto.
La sua esortazione è stata per una ricostruzione veloce, anche con regole snelle, assimilabili a quelle dell’emergenza. La giornata è proseguita a Scheggino per la visita della mostra sui capolavori del Trecento e poi a Santo Chiodo, dove la presidente del Senato ha visitato il deposito dei beni culturali.
“Questo deposito, dove sono custodite oltre 6 mila 300 opere d’arte danneggiate dal sisma, rappresenta la prova concreta di quanto è stato fatto per le opere d’arte danneggiate. Una scelta che si è rivelata di enorme utilità, che ora rappresenta un vero e proprio modello. Così la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, ha accolto la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, al suo arrivo al deposito di Santo Chiodo, a Spoleto, dove sono stati messi al sicuro i beni recuperati nell’area colpita dal sisma del 2016.“Questa struttura, unica in Italia – ha sottolineato la presidente Marini -, è anch’essa il frutto di una precedente ed altrettanto drammatica esperienza, quella del sisma del ’97. Allora fu deciso di progettare e realizzare un luogo come questo per assicurare, in caso di calamità naturali, un sicuro ricovero proprio per i beni culturali mobili, dalle campane delle chiese, ai dipinti, alle statue, agli arredi. Ed il nostro obiettivo, la nostra sfida ora è quella di poter ricostruire gli edifici pubblici, le chiese, i musei che sono stati danneggiati, e poter allo stesso tempo ricollocare tutti i beni mobili nei luoghi di origine. In occasione di ogni difficile circostanza legata ad un terremoto – ha affermato Marini – noi abbiamo sempre cercato di far tesoro dalla precedente esperienza per elevare le competenze e la cultura della prevenzione e quella del governo di impegnativi compiti amministrativi per la gestione delle relative ricostruzioni”.
“Ed anche in questa circostanza – ha detto la presidente Marini -, vorremo poter continuare crescere, a fare un ulteriore ‘salto di scala’, sia in prevenzione sia nella vera e propria ricostruzione, soprattutto del patrimonio artistico ed architettonico che ho sempre definito ‘il grande ferito’ di questo terremoto. Anche perché questa volta, più delle altre, dovremo misurarci con la ricostruzione di antichi borghi come di interi centri storici collocati all’interno di un Parco, che richiedono una particolare cura ed attenzione, proprio perché si tratta, nel suo insieme, di uno straordinario patrimonio culturale, artistico ed architettonico”.
Ad accogliere la presidente del Senato c’era anche la presidente dell’Assemblea Legislativa dell’Umbria, Donatella Porzi e l’assessore regionale ai lavori pubblici Giuseppe Chianella che ha ribadito l’efficacia dell’operato “della Regione dell’Umbria, che è stata un esempio nel terremoto del ’97 e un riferimento anche in questi due anni, sia nell’assistenza ai senzatetto nel periodo dell’emergenza che per quanto fatto poi per la realizzazione delle soluzioni abitative di emergenza che per lo sgombero delle macerie. Siamo stati un modello anche per le norme emanate successivamente al sisma del ‘79 e del ’97 – ha sottolineato Chianella – e non è un caso che in Umbria non ci siano stati morti o feriti a seguito del sisma del 2016, questo perché le ricostruzioni precedenti sono state efficaci ed efficienti, offrendo un elevato standard di resistenza sismica negli edifici privati”.