Tk Ast, Lehner lascia il comitato di vigilanza. La Regione: “Il Mise convochi un incontro”
TERNI – Nuove dimissioni all’Ast: si è dimesso il presidente del Comitato di vigilanza di Thyssen Krupp, Urich Lehner. Una notizia che ha destato non poco stupore e preoccupazione. “Destano sempre più preoccupazione, rispetto al futuro del sito AST di Terni, le notizie che giungono dalla società Thyssen Krupp e diviene urgentissimo, e non più rinviabile da parte del Governo, e del Ministro dello sviluppo economico, Luigi di Maio, la convocazione di un incontro in sede governativa, richiesto ormai oltre due settimane fa senza che, ad oggi, vi sia stato alcun riscontro”. E’ quanto afferma la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, secondo la quale “dopo la notizia della fusione dei due gruppi Tata e TK, le dimissioni del CEO di TK Heinrich Hiesinger, oggi si aggiunge quella delle dimissioni di Ulrich Lehner dalla carica di presidente del Comitato di vigilanza di Thyssen Krupp. E ciò che aumenta le preoccupazioni sono le motivazioni delle sue dimissioni, laddove il presidente Lehner scrive che “la mia decisione può contribuire a creare la consapevolezza necessaria di tutte le parti interessate che uno smantellamento dell’impresa e di conseguenza la perdita di molti posti di lavoro, non sono un’ opzione né nell’interesse del fondatore, né nell’interesse del nostro Paese”.
“Si tratta di affermazioni che – prosegue Marini -, sommandosi alla situazione di incertezza in cui si trova l’AST anche in considerazione dell’annunciata vendita, aumentano enormemente i nostri timori e indicano la gravità dell’attuale situazione rispetto alle prospettive industriali ed occupazionali del sito produttivo di Terni”.
“Come ho avuto modo di affermare più volte – aggiunge la presidente – ed in tutte le sedi, e come ho scritto al Ministro Di Maio per chiedere che il Governo non esiti ulteriormente nell’assumere un ruolo chiaro e fermo in difesa del ruolo strategico di AST nell’ambito dell’industria siderurgica nazionale, occorre scongiurare qualsiasi ipotesi di ridimensionamento delle acciaierie di Terni, del loro ruolo strategico nazionale ed internazionale, nel settore della produzione degli acciai speciali a vantaggio di altre realtà produttive europee e mondiali”.
“Mi sorprende, dunque, di fronte ad uno scenario così incerto e di grande preoccupazione, che ancora il Governo non abbia assunto una iniziativa tesa ad effettuare una attenta valutazione circa le prospettive di AST e del sito siderurgico di Terni ed alle possibili implicazioni ed evoluzioni che potranno determinarsi in termini anche di perdita di competitività, di volumi produttivi e – conclude Marini – di posti di lavoro”.