Umbria, il manifesto di Squarta (Fdi): “Ecco dieci cose che non vanno”
1) Lavoro e Pmi E’ necessario riconoscere alle piccole e medie imprese un ruolo centrale nell’economia regionale poiché negli ultimi dieci anni hanno chiuso i battenti circa quattromila imprese artigiane e ciò, inevitabilmente, ha avuto un impatto devastante in termini di occupazione;
2) Start-up e green economy Sarà opportuno incentivare i giovani a rimanere e costruire in Umbria le basi del loro futuro. Su questo punto è essenziale lo sviluppo delle start-up e di progetti legati alla green economy;
3) Aeroporto L’aeroporto di Perugia viene considerato la barzelletta dell’Italia a causa dei voli mai partiti. Il nome San Francesco d’Assisi non è sufficiente ad attirare gente da ogni angolo del mondo nella città più famosa del mondo. Agli umbri va garantito il diritto di volare dall’aeroporto del capoluogo ed è perciò necessario aprire le porte a nuove compagnie realmente interessate a investire;
4) Turismo Sul fronte turismo arte e cultura sono sottovalutate; la nostra storia e le nostre tradizioni non devono più essere trascurate. Bisogna rilanciare l’immagine dell’Umbria, creare un vero e proprio brand;
5) Fondi europei Usufruire di tutti i fondi europei a disposizione per rilanciare l’economia e investire innanzitutto nello sviluppo e nella conoscibilità della nostra regione;
6) Alta velocità ferroviaria Un solo Frecciarossa Perugia-Milano è insufficiente, va aumentato il numero delle corse anche verso le regioni del Sud Italia. Per un perugino raggiungere Roma Termini è ancora un’odissea
7) Strade e cantieri Siamo isolati. Per raggiungere l’autostrada da Perugia si deve ancora uscire a Orte, nel Lazio, o a Bettolle, in Toscana, correndo il rischio di sprofondare nelle buche del raccordo o della E45 rimanendo intrappolato nelle code provocate dai cantieri;
8) La dignità del Parlamentino umbro Va rivitalizzata l’attività del Consiglio regionale: nel 90 per cento dei casi interrogazioni, proposte e mozioni avanzate in Assemblea legislativa finiscono nel dimenticatoio;
9) Sanità e disabilità C’è un piano sanitario regionale da votare con urgenza. Regione benchmark? I conti saranno pure in ordine ma il vero problema sono le liste d’attesa e la diaspora dei migliori medici che vanno a lavorare altrove;
10) Rifiuti Anche qui non esiste un piano regionale rinnovato. Le discariche esploderanno. Questo tema rappresenta una bomba ad orologeria per i cittadini che a causa della mancata programmazione regionale rischiano nel futuro immediato di essere sommersi dalla ‘monnezza’ per strada. Come a Napoli.