Umbrianet, il progetto per preparare i ragazzi
PERUGIA – “Grazie al progetto presentato, i nostri ragazzi vanno a fare esperienze di lavoro in altri paesi europei e questa esperienza, indubbiamente, contribuisce ad acquisire quella giusta consapevolezza del grande valore che rappresenta la cittadinanza europea”: lo ha detto l’assessore regionale all’istruzione, Antonio Bartolini, intervenendo all’evento conclusivo del progetto dal titolo “#EUCITIZEN: il progetto Umbrianet”, che si è svolto nell’Aula Magna dell’Istituto Capitini di Perugia.
Il progetto è realizzato dal consorzio omonimo formato a sua volta, dal Consozio Itaca, Uniser Soc coop Onlus e dagli istituti umbri I.T.E.T. A. Capitini, V. Emanuele II, A. Di Cambio di Perugia, I.S.I.S.S. Raffaele Casimiri di Gualdo Tadino, I.I.S. Cavour Marconi Pascal di Perugia, I.T.I. L. Da Vinci di Foligno, I.O. D.Alighieri di Nocera Umbra, I.I.S. G. Bruno di Perugia, I.I.S. Cassata Gattapone di Gubbio, I.P.S.I.A. S. Pertini di Terni, I.I.S. Marco Polo Ruggero Bonghi di Assisi,I.T.I.S. A. Volta di Perugia, I.I.S. Industriale e Geometri Allievi-Da Sangallo di Terni e I.P.S.S.A.R.T. G. De Carolis di Spoleto e dalla Regione Umbria.
Il progetto ha offerto a 120 studenti delle scuole partecipanti l’opportunità di vivere un’esperienza di apprendimento di lavoro di tre settimane all’estero acquisendo competenze in vari settori come il turismo e l’industria manifatturiera, nonché di sviluppare abilità relazionali, interculturali e linguistiche e autonomia, imprenditorialità, aggiunte ad autonomia personale, spirito di iniziativa, problem solving, avvicinamento all’ambiente di lavoro.
Nel corso dell’incontro, guidato dal presidente del Consorzio Itaca, Matteo Ragnacci, i ragazzi hanno raccontato le loro esperienze all’estero e si sono confrontati con i docenti e i rappresentanti del servizio Istruzione della Regione Umbria in una tavola rotonda dal titolo “L’Europa delle opportunità: il nuovo tessuto sociale e territoriale che parte dai cittadini di domani grazie ad Erasmus+”.
“Tra i giovani – ha detto l’assessore dopo aver chiesto conferma ai ragazzi presenti – c’è un grande legame verso l’Europa che è vista come un’opportunità di scambio economico, sociale e culturale e quindi di crescita. Lo dimostra il fatto che molti giovani in Gran Bretagna si sono espressi contro la Brexit. Esiste una netta linea di demarcazione tra le generazioni Erasmus e quelle precedenti che non hanno potuto fare questa esperienza _ ha proseguito l’assessore Bartolini – E le nuove generazioni sono sicuramente più portate verso l’Europa che crea coesione e aggregazione tra i popoli”.
“In questo contesto – ha detto – mi sento dire che l’Erasmus è una delle politiche europee che ha riscosso maggior successo, centrando l’obiettivo. Ovvero dar valore alle politiche di aggregazione e quindi di pace”.
“La Regione Umbria – ha riferito Bartolini – sostiene e continuerà a sostenere le politiche che favoriscono queste grandi opportunità e ci tengo a ricordare che se l’Unione europea ha imposto ai cittadini dei sacrifici, dall’altro canto ha evitato conflitti che, negli anni, hanno provocato la morte anche a migliaia di giovani. L’Europa di oggi al contrario, in una visione di pace e grazie ad un progetto di cittadinanza europea, ai nostri giovani offre l’opportunità di vivere in pace e con un disegno di crescita culturale”.
Con l’occasione l’assessore Bartolini ha reso noto che in qualità di docente universitario, il 5 luglio, presenterà a Bruxelles una ricerca sulla cittadinanza europea che “è ancora un processo difficile e che dovrà portare a condividere gli ideali del Manifesto di Ventotene per la promozione degli Stati d’Europa”.
Il concetto di Unione europea ha trovato una sintesi negli interventi degli studenti. In particolare uno dei protagonisti di un’esperienza all’estero ha detto: “Non si può vivere solo nel proprio paese pensando che esiste solo quel posto. L’Europa è il punto di forza che ci può mostrare che, anche nella diversità, si può essere uniti. Infatti, non bisogna essere tutti uguali o tutti diversi, ma si può rimanere uniti”.