A Vallo di Nera torna Fior di Cacio
Vallo di Nera (PG) si prepara a diventare ancora una volta la capitale del formaggio grazie a Fior di Cacio, l’evento (in programma l’11 e il 12 giugno 2016) che celebra le produzioni casearie in ogni forma con momenti degustativi, educational, tavole rotonde, premi e molto altro.
Il programma prevede un’anteprima il 10 giugno con Slow food, poi l’apertura ufficiale il sabato mattina con il taglio del nastro dei circa 60 stand di prodotti caseari di ogni tipo, gli educational “I mille matrimoni del formaggio”, le degustazioni della “Formaggissima in 3 p”, musica e intrattenimento folkloristico, per culminare poi con la maxiricotta di domenica pomeriggio.
Il ricchissimo programma di iniziative vedrà il sabato mattina anche un convegno sulle aree interne, con la presenza della presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini e dell’assessore regionale all’agricoltura Fernanda Cecchini. Un primo momento, quindi, di confronto sull’importante programma di sviluppo per la Valnerina. Fior di Cacio, infatti, non è solo una manifestazione gastronomica dedicata al formaggio, ma anche occasione per parlare dello sviluppo del territorio, partendo proprio dalle produzioni casearie, dalla pastorizia e dall’agricoltura. “La nostra – ricorda il sindaco di Vallo di Nera, Agnese Benedetti – è la più importante manifestazione umbra dedicata ai formaggi, nata per valorizzare le produzioni casearie, ma anche i prodotti del territorio e l’artigianato, il tutto in un contesto unico”. Vallo di Nera, bandiera arancione del Touring club, inserita tra i Borghi più belli d’Italia, apre infatti i suoi vicoli, i suoi angoli e le sue cantine per un evento che diventa l’emblema del formaggio in Umbria. “Non è un caso – ricorda il sindaco Benedetti – che i produttori della Valnerina, anche in seguito a questa esperienza, si sono riuniti in un’associazione, con l’evento che quindi ha fatto da aggregatore”.
Protagoniste di Fior di Cacio saranno produzioni particolari. Spazio ai pecorini al latte crudo, a quelli fatti con il latte della “capra facciuta” autoctona di questa parte d’Appennino, ai caprini più speciali, allo yogurt di pecora e perfino al formaggio vegetariano fatto con il caglio vegetale ed una tecnica a coagulazione naturale. Attenzione particolare, poi, alla pastorizia al femminile, di cui la zona è uno dei pochi esempi rimasti in cui le donne, anche giovani, si dedicano all’attività casearia ed al pascolo.
A fare da corollario all’esposizione delle produzioni umbre, affiancate dagli stand di altre produzioni locali, anche di artigianato, saranno gli educational (gratuiti su prenotazione) “I mille matrimoni del formaggio” a cura di Renzo Fantucci dell’Università dei Sapori, alla scoperta degli accostamenti migliori, ma anche insoliti. Attraverso la “Formaggissima in 3 p”, poi, in alcuni caratteristici angoli del borgo, ci saranno pecorino, pane e prosciutto per tutti. Domenica mattina passeggiata sulla ex ferrovia Spoleto-Norcia e proiezione di immagini storiche. Il sabato pomeriggio, invece, la visita guidata a Meggiano, sui sentieri della transumanza, con assaggi di pizza calda, ricotta e salumi. Ma i formaggi si trasformeranno anche in gioco, con il gioco del lancio della ruzzola, utilizzando appunto delle grandi forme di cacio. Spazio poi alla musica, alle animazioni ed alle attività per bambini, alle visite guidate al paese, ai momenti di poesia pastorale e a molto altro.