Cerreto di Spoleto, il 10 settembre riaprono le Terme di Triponzo
CERRETO DI SPOLETO – Riapriranno il 10 settembre prossimo, dopo oltre trentacinque anni di abbandono e degrado, le antiche terme di Triponzo a Cerreto di Spoleto. La tanto attesa notizia è stata annunciata sulla pagina Facebook ufficiale dello stabilimento termale, che vanta una storia secolare ed è uno dei pochi in Umbria con acqua sulfurea capace di mantenere una temperatura costante di circa 30°, indipendentemente dalle stagione, con notevoli caratteristiche e qualità terapeutiche.
Delle terme di Triponzo si ha notizia già dal 20 A.C., negli anni ha avuto più gestori, fino a diventare di proprietà comunale e a cessare la propria attività nel 1979. Nel 2013, attraverso l’istituto del project financing con l’apporto di capitali pubblici e privati, è iniziata la riqualificazione dell’impianto termale, quasi pronto ad aprire i battenti dopo un restauro complesso che ha permesso di rinnovare e migliorare l’offerta legata al benessere termale. Il complesso termale, denominato “Spa Cerreto di Spoleto Terme”, si sviluppa su un’area di circa 5 ettari interamente boschiva, con all’interno una struttura di 1700 metri quadrati, parte della quale risale alla seconda metà dell’800, dotata di 4 vasche termali, un’area trattamenti e un’area ipogea che unisce la cultura romana e araba per le terme. La spa è una delle più grandi strutture del genere in Umbria, con 4 vasche termali, aree per trattamenti personalizzati, solarium, bar, ristorante, spa suite ed una grande area ipogea, che unisce la cultura romana e araba per il circuito del benessere. Le attività presenti nel complesso prevedono spazi per bagni termali, sauna, bagno turco, zone relax, cabine per fanghi, massaggi, stanza del sale, trattamenti estetici e di medicina estetica.
“Con questa iniziativa – aveva detto tempo fa a Umbria Domani il sindaco di Cerreto di Spoleto, Luciano Campana (nella foto) – si aprono nuove opportunità di sviluppo per Cerreto e per la Valnerina intera. Come amministrazione comunale, intendiamo valorizzare i beni esistenti a fini turistici, senza modificare lo stato naturale del nostro territorio e di quello degli altri comuni limitrofi. Il rinnovato complesso termale non si pone soltanto come struttura autonoma dal punto di vista della gestione del flusso turistico, ma sarà complementare agli altri gestori locali che avranno interesse a sviluppare la ricettività diffusa come alberghi, ristoranti, agriturismi e altri servizi attinenti al turismo. La struttura – aveva detto evidenziato ancora – dovrà sfruttare l’identità tipica dei luoghi della Valnerina, promuovendola ancor di più attraverso i servizi che sarà in grado di offrire, rispettando e valorizzando l’ambiente in cui si trova”.