«Pensare la politica» negli incontri a Monteripido
PERUGIA – La terza edizione degli “Incontri di Monteripido” che si terrà nel convento francescano dal 6 all’8 settembre dal titolo “Pensare la politica”, è un appuntamento, aperto al pubblico, in cui si vuole dare enfasi al confronto tra esperti, saperi, conoscenze e competenze. Questi incontri vengono considerati un luogo di dibattito e un aperto confronto non accademico ma scientifico, proprio perché al di fuori delle logiche universitario. I relatori che prendono parte all’iniziativa sono oltre sessanta e provengono sia da università italiane che straniere. Una tre giorni dedicata ad approfondimenti di stampo politico, in cui verranno sviscerati aspetti a carattere storico, geografico, concettuale e teorico. L’iniziativa è promossa dall’Istituto di Politica (il centro di ricerca e analisi con sedi a Roma e Perugia, composto da un centinaio di studiosi tra docenti universitari, dottorandi e operatori italiani e stranieri) in collaborazione con la Rivista di Politica (diretta dal professore Alessandro Campi) e con il quadrimestrale “Storia del pensiero politico”. La manifestazione si connota per la profonda apertura al mondo della politica che viene affrontata a 360 gradi sia per quanto concerne gli sviluppi a livello italiano che estero con tavole rotonde tematiche e discussioni tra ricercatori e analisti che considerano lo studio della politica una necessità civile, una forma di impegno intellettuale che deve andare oltre i confini strettamente connessi con la disciplina stessa per aprirsi a nuove forme di contaminazione ed influenze esterne. Tra i temi che verranno affrontati, sul piano nazionale spiccano la dialettica tra rappresentanza e governo e di uso pubblico della storia, l’immigrazione, le possibili conseguenze del populismo, la legge elettorale e la necessità di ridefinire concettualmente la democrazia (un omaggio indiretto a Giovanni Sartori). Mentre sul piano internazionale ampio spazio verrà lasciato per discutere di argomenti che consentano di capire più in profondità le dinamiche che creano instabilità nel Mediterraneo e nell’intero Medio Oriente, cercando di trovare la quadra per il ripristino di un equilibrio mondiale. Inoltre, non potrà mancare un dibattito sulle conseguenze geopolitiche che derivano dalle scelte degli Stati Uniti a guida Donald Trump. È anche prevista una sezione più pratica in cui verranno presentati i progetti di ricerca e le prospettive di studio che vedono attualmente impegnati gli studiosi che fanno capo alle due riviste. In questo caso si spazierà da Machiavelli a Werner Sombart (un classico da riscoprire), dai fondamenti del liberalismo ai rapporti tra modernità e fascismo, dalle metamorfosi del potere militare al governo politico della globalizzazione, partendo da Alessandro Magno.