Umbria Ensemble a Città di Roses Sabato 29 Aprile, ore 21 con Le Follie di Paganini
Perla storica e paesaggistica situata sulla punta settentrionale dell’omonimo golfo nell’estrema propaggine pirenaica della Serra de Roses, la città di Roses – o Rosas, in castigliano – celebrata meta turistica della Costa Brava, è anche un prezioso distillato di storia e cultura. Nel suo territorio le tracce di importanti insediamenti umani strutturati risalgono addirittura a cinquemila anni fa, con i dolmen megalitici il maggiore dei quali, il Creu de Cobertella, è stato dichiarato nel 1964 monumento storico artistico.
Roses deve tuttavia il suo nome – almeno secondo la leggenda – all’antica colonia greca di Rhodes, fondata appunto dai Rodii; ricchissimo centro commerciale e vivace porto, i ritrovamenti archeologici della città greca sono tuttora visitabili. Una storia importante che attraverso alterne vicende e presenze (romane, visigote, arabe, carolingie, ispaniche) ci consegna una realtà di grande tradizione e sincera ispirazione culturale, con una committenza ancora oggi attenta ed esigente.
Il Concerto che qui UmbriaEnsemble (Stefano Palamidessi, chitarra; Luca Ranieri, viola; M. Cecilia Berioli, violoncello) è stata invitata a tenere, Sabato 29 Aprile con inizio dalle ore 21, si ispira proprio a questo particolare contrappunto di leggende e tradizioni. Con un omaggio alla figura del più famoso tra i virtuosi, Niccolò Paganini, ed alla sua leggendaria stravaganza, spesso ai limiti della follia, il repertorio musicale del Concerto intitolato “Le Follie di Paganini” intende tuttavia riallacciare – al di là del gioco verbale tra l’attitudine del violinista ed il genere musicale della “Follia” – il più sottile collegamento che salda i Trii Concertanti e le Serenate di Paganini con la “Follia” (Sonata op.V n°12) di Arcangelo Corelli, qui eseguita nella versione per viola e violoncello.
E’ infatti l’anima popolare, la viva tradizione musicale, lo spunto da cui nascono le pagine di Paganini e di Corelli. Opere formalmente perfette, costruite pur nella loro genialità secondo un codice compositivo complesso e mai immediato. Eppure, all’ascolto la compiutezza della forma accademica non è mai di ostacolo alla freschezza del tema popolare – il celeberrimo tema di “Follia” per Corelli; temi e canzonette popolari per Paganini – che proprio in virtù della sapiente elaborazione sembra acquistare di volta in volta nuove figure ed inattesi colori : una vita che sempre si rinnova.