A chi giova correre precipitosamente alle urne per il rinnovo del Parlamento?

‘’Non è vero’’- osserva maliziosamente l’amico ‘’Fischio’’- ‘’che in Italia non si vota mai’’.

E, con la consueta ironia spiega: ‘’Guardate Gubbio…lì si vota perfino per le Famiglie dei ceraioli’’.

Un esempio simpatico- quello citato da ‘’Fischio’’- per cominciare a riflettere sull’interrogativo vero e dominante: ci saranno, nel 2017, le elezioni per il rinnovo del Parlamento?

In questo momento, a dire il vero, nessuno è in grado di dare una risposta, sia pur approssimativa. Anzitutto perché per votare ci vuole una legge elettorale che, in effetti, non c’è.

Poi perché il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha detto che non scioglie le Camere col rischio di affrontare il salto nel vuoto legislativo. Insomma prima vuole avere la certezza che gli italiani sappiano a quale sistema normativa andranno ad affidare il loro parere politico.

E queste appena citate sono già due buone ragioni per dubitare che le urne siano davvero imminenti.

Ma poi incombono- quatti quatti- altri seri motivi.

Proviamo a chiederci: chi le desidera davvero queste chiacchierate elezioni?

Si dubita che ci puntino sul serio perfino quelli (Salvini e i 5 Stelle) che dichiarano ai quattro venti l’esigenza di ‘’far parlare subito il popolo’’.

Salvini parla molto, ma sa bene che, se non si connette con un centrodestra organico e organizzato, i suoi ‘’bla bla’’ non lo porterebbero mai oltre il 12-13%. Cioè minuzie o quasi. E lo stesso Grillo, ammaccato da vicende territoriali e nazionali, non ha più la certezza di fare l’asso pigliatutto.

Allarghiamo la panoramica: anche il Pd non è sicurissimo che sia opportuno e utile tuffarsi frettolosamente sul voto. Soprattutto Matteo Renzi- e non è poco- fa intuire che gli garberebbe chiudere al più presto la partita elettorale. Ma anche lui- il Segretario nazionale del partito- non ignora che una parte del Parlamento- pur essendo piddina- non è tanto disposta a sacrificare i propri interessi economici mettendo in crisi il Governo Gentiloni, una crisi che è condizione fondamentale per costringere Mattarella a varare un verdetto particolarmente drastico.

Proviamo a immaginare chi veramente, in cuor sia, coltivi la sincera voglia che si voti nel giro di pochissimi mesi. Avete immaginato? Quali nomi vi son venuti in mente? Mah..fatelo sapere, arricchirete i vuoti della nostra consapevolezza.

I latini, nel dubbio sulle scelte da adottare, si chiedevano ‘’cui prodest?’’, cioè ‘’a chi giova?’’.

Poniamoci anche noi questa agevola domandina: a chi giova correre alle urne?

RINGHIO

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