DIS…CORSIVO. 2014: SCENDIAMO DALLA NAVE!
NOSTRADAMUS di Maurizio Terzetti / Come somiglia all’intero 2014 ciò che è accaduto al traghetto Norman Atlantic in viaggio dalla Grecia all’Italia! Come riassume un anno di profondissima crisi, di dramma, di intelligenti azioni generose, di comportamenti animaleschi e di virtuosa segnalazioni di ordinario eroismo, di derive e di tentativi di approdo, di lacrime negli occhi di chi ce l’ha fatta e di dolore per chi non è riuscito ad aggrapparsi più ad alcunché, di premesse e di promesse, di conquiste e di roghi di speranze, di mare in burrasca e di mani generose e competenti nel tirarti fuori dal pelago!
E come ancora, geograficamente, quel tragico evento è andato a infilarsi lungo la rotta che unisce la Grecia all'Italia, passando davanti a Valona, Albania, quasi ad ammonire sui fili di destino che legano le sorti elleniche a quelle italiane di fronte alle politiche europee e alle decisioni comunitarie! Il campionario di umanità che componeva la lista – le liste divergenti - dei passeggeri imbarcati sul traghetto comprende anche, con problemi per il comandante e per l'armatore, un certo numero di clandestini, a ulteriore conferma della rappresentatività, che questo episodio può vantare, di tutti i fenomeni sociali dei quali è stato costellato il 2014. Il fatto, infine, che esso si sia verificato in coincidenza con la chiusura dell'anno gli fa assumere una fisionomia così emblematica da poterla considerare perfino premonitrice dell'anno che domani si inaugura.
E io accetto di stare a questo gioco, di vedere nel naufragio di fronte a Valona e nella sua risoluzione, ancorché drammatica, tutte le metafore possibili di un percorso di dannazione e di resurrezione. Vale a dire: ci aspetta da tempo una navigazione non proprio liscia e lineare, tutti gli agenti atmosferici e le variabili del destino hanno potuto e potranno scatenarsi in un attimo e, abbinandosi a vecchi problemi dell'imbarcazione su cui ci muoviamo, sono nelle condizioni di creare repentinamente il dramma al quale abbiamo assistito nei giorni scorsi. Ci sono, però, una capacità di intervento lucido e una ampiezza di abnegazione encomiabile che si mettono alla prova, sembra, con qualche buon effetto positivo sul dramma. Questo, perlomeno, tra metafore e cronache puntuali, è successo alla fine dell'anno 2014, a due Nazioni come l'Italia e Grecia, lungo la rotta che aveva da un lato la costa albanese e dall'altro quella pugliese.
Il clima, oltretutto, sembra proprio cambiato, perché una tempesta di inenarrabile violenza si è abbattuta su una rotta e su un mare che ispirano calde vacanze estive, mete turisticamente appetite perché al riparo dalle turbolenze meteorologiche alle quali va soggetto il cuore del Mediterraneo.
O forse no, il clima non c'entra nulla. Lo diranno le indagini su cosa è successo davvero sul Norman Atlantic. Il clima, i marosi o la calma piatta del Mediterraneo, sono in ogni caso un'altra tessera non secondaria di tutti i misfatti contro l'ambiente che gli uomini hanno combinato anche nel corso del 2014 e, perciò, a meno di invocare grecamente antiche intromissioni degli dei sulle azioni umane, il ruolo della tempesta che ha acuito la tragedia a bordo del Norman Atlantic andrà ascritto comunque alla cattiva coscienza dell'economia e della politica lungo il corso del 2014.
La politica. Come non pensare alla concomitanza – metaforica oltre che temporale - della tragedia in mare e delle turbolenze politiche di terraferma, apprezzate particolarmente, in termini di rinascita dell'antica democrazia ateniese, sulla sponda pugliese? È presto detto: Tsipras e Vendola si apprezzano molto, al di là di ogni personale, ipotetica contesa sul ruolo che ognuno dei due politici spera di impersonare nella leadership di sinistra in Europa.
Questo è un altro tratto dello scenario con cui ci troveremo a fare i conti già da domani, 1 gennaio 2015. E sarà una partita fortemente irrequieta, nella quale il mio cuore non si sente di parteggiare né per il nocchiero della regione Puglia né per il comandante rivoluzionario della democrazia greca, specie da quando è stato ed è blandito in Italia come anti-Renzi, anti-Salvini, anti-Grillo, anti-tutto. Come a dire: perché non giudichiamo sufficienti i nostri trascinatori e cerchiamo sempre una verginità di sentimenti e di giustizia sociale in persone straniere? Devo ancora capire, insomma, perché non bastava Vendola e i militanti di sinistra hanno dovuto arruolare un capo ancora più carismatico. Vedendola sul piano della campagna acquisti, c'è da sperare che Tsipras, molto impegnato prossimamente a casa sua, si interessi un po' meno della resistenza in Italia, con temporaneo sollievo di molti. In Italia, piuttosto, dovremo vedercela con quell'altra meteora di Salvini, aspettando l'esplosione della crisi del grillismo e prendendo tutte le opportune misure perché la conflagrazione del movimento faccia meno danni possibili.
In conclusione, cari lettori umbri di Nostradamus per i quali tutte le riflessioni svolte in questo articolo non sono poi così lontane dallo scenario politico locale, la navigazione del 2014 è stata sì tempestosa, ma molti fattori umani politici ci permettono di essere qui decentemente all'attracco del molo 2015. Con un pensiero particolare a chi non può sbarcare con noi perché già allontanatosi per altre rotte, prepariamoci dunque, senza fretta, con animo sereno e colmo di buone speranze, a scendere dal 2014.