DIS….CORSIVO. EQUILIBRI
NOSTRADAMUS di Maurizio Terzetti / A meno che non rinasca quest’anno, sotto la spinta della nuova Regione, “Umbrialibri” non sta vivendo un grande momento e nel 2014 ha dimostrato tutti i suoi acciacchi. Nel frattempo, l’Umbria si attrezza con proposte di invito alla lettura di vario tipo e di vario taglio.
A Bevagna, a Trevi, a Spello, a Spoleto – per citare le prime città che mi vengono in mente – sono stati realizzati interessanti calendari di appuntamenti in biblioteca – o luoghi assimilabili – che hanno avuto il pregio di essere circoscritti, utili e ben congegnati. Al posto del mastodonte di “Umbrialibri” abbiamo assistito all'emergere di un'offerta diffusa e portata a strettissimo contatto con le comunità locali, anche – ma non sempre necessariamente – con nomi della grande letteratura.
Adesso, siamo raggiunti dalla crescita di un nuovo, largo, voluttuoso progetto di lettura abbinato a un territorio che, per di più, si pone come catalizzatore di spettacolo estivo. Dal 2013, a Isola Maggiore, ha preso piede il programma dell' “Isola del libro”, dapprima in forma ridotta ad alcuni appuntamenti settembrini, poi via via – nel 2014 e quest'anno – ampliatasi su tutta l'arcata temporale estiva, da maggio a settembre.
La lettura dei programmi dei tre anni lascia capire virtù e problemi del progetto. Esso è nato sull'onda buona degli entusiasmi culturali che Isola Maggiore sa suscitare come pochi altri ambienti del Trasimeno. L'onda, però, specie l'anno scorso, è arrivata sulle sponde dell'Isola un po' fiacca, non trascinata, perlomeno, da nessuna corrente dominante. Da qui i problemi e il tentativo di porvi rimedio – quest'anno – riguadagnando anche un po' di terraferma, spostando cioè alcuni appuntamenti a Tuoro, Passignano e Castiglione del Lago.
Ulteriori problemi sembrano venire dall'elefantiasi dell'organigramma che presiede alla preparazione e alla direzione del programma: francamente, un Comitato Scientifico composto da 19 membri farebbe invidia a manifestazioni ben più collaudate e, in ogni caso, si stenta a sentirlo corresponsabile di scelte che, nel programma, alternano momenti forti a proposte un po' più scarsine.
Forse, allora, il Comitato mette la sua firma sotto la paginetta da bravo liceale che presenta il programma enunciando un tema: “individuale-collettivo” di struggente genericità, specie se riferito alla chiamata in causa del sempre utile Popper? Anche in questo caso si stenta a crederci: “Umbrialibri”, al confronto, ci ha riservato, negli anni, tematismi sempre più stringenti e forbiti, magari elitari, ma pur sempre scritti con proprietà di linguaggio filosofico e sociologico.
Chiudo il programma dell' “Isola del libro Trasimeno”. Non mi sento in equilibrio. L'onda che trascina il programma fino alla Maggiore giungerà fiacca a riva, ma intanto qui, in mezzo al Lago, fa venire il mal di mare. La troppa sproporzione tra un progetto di presentazione di libri e la cornice mediatica che gli è stata data fa sorgere i marosi e scuote il battello dando solo fastidio alla testa.
E la testa, che deve leggere, non può essere perturbata dai protagonismi della struttura nata per creare le condizioni migliori della lettura. La struttura dovrebbe ritrarsi e lasciare al libero gioco dei lettori la scoperta dell'Isola Maggiore in compagnia di qualche buon libro.
Così, invece, come in qualunque altro format del genere, a dominare è il calendario. E lo fa, per di più, in maniera abbastanza singolare: il programma, quest'anno, è iniziato a maggio e sta andando avanti fino ai primi giorni di luglio. Poi s'interrompe, ha una lunga pausa e riprende niente meno che alla fine di agosto, per far scoppiare alcuni fuochi artificiali fino alla metà di settembre.
Singolare, davvero singolare, ma già l'anno scorso, nella prima edizione “grande”, c'era stato un buco di un mese, sempre tra luglio e agosto. Singolare, dunque, e ricorrente, come se la cosa avesse una sua ragionevole spiegazione alla quale, da profani, non si riesce davvero ad accedere.
Come può, infatti, una kermesse di divulgazione della letteratura con le pretese dell' “Isola del libro Trasimeno” rinunciare alla sua platea, volutamente estiva, andando in vacanza proprio nei mesi di maggiore afflusso turistico? O, forse, dati alla mano, luglio e agosto sono mesi negativi per il saldo delle presenze a Isola Maggiore? Magari – e ciò avrebbe un senso - la sospensione estiva è dovuta a motivi di non interferenza nelle programmazioni turistico-culturali dell'areale del Trasimeno?
Sono tutte questioni che non tengono in equilibrio il vascello del progetto di valorizzazione libraria e ambientale “Isola del libro Trasimeno”. Lo adombrava anche Franca Del Monte nel suo articolo di ieri sul nostro giornale: le iniziative editoriali e i festival di tre giorni, per quanto si faccia, non aderiscono a un progetto che riguardi la quotidianità e – aggiungo – la stagionalità della vita sulla Maggiore, che, specie d'estate, non dovrebbe conoscere soste, accompagnare i visitatori (nel senso degli ospiti, non dei turisti) ad ogni attracco, lungo ogni percorso, in cima ad ogni scoperta delle suggestioni del borgo della Maggiore, accanto a ogni occupazione residua di attività lavorativa sulle sponde dell'Isola.
Concepita in questa maniera, anche l' “Isola del libro Trasimeno” avrebbe una consistente funzione riequilibrante dell'intero ciclo che lega la cultura all'esperienza e lo farebbe dando ai libri, come vivo possesso e non come chiacchiera strumentale su di esso, la funzione di dolci pesi da porre sui piatti della bilancia del sapere senza contare che avrebbe, come obiettivo più ravvicinato e concreto, la capacità di rigenerare anche macchine un po' appesantite come la stessa “Umbrialibri”.