DIS…CORSIVO. LIBERO
NOSTRADAMUS di Maurizio Terzetti / Se non ce la facciamo proprio a gioire, non possiamo, però, neppure restare indifferenti alla notizia che uno sconto di pena è toccato a Berlusconi per aver dato “prova di attiva partecipazione all’opera di rieducazione”.
E, per di più, il giorno del suo fine pena viene a coincidere con la giornata di domenica 8 marzo. Quando uno il destino ce l'ha nei cromosomi! Berlusconi libero nel giorno della festa della donna è una sorta di contrappasso per il politico, una coincidenza che molte donne avrebbero volentieri evitato, una data che non servirà a nulla nell'ottica del rilancio del partito (ci vuole ben altro!), una parodia della celebre canzone: “Che fretta c'era, maledetta primavera...”.
Così, a proposito di canzoni, una ne viene in mente di ben altre implicazioni e non è - troppo facile! - “La libertà” di Giorgio Gaber (meglio non scomodare), ma “Libero” di Modugno e Migliacci, cantata da “Mister Volare” in coppia con Teddy Reno al Festival di Sanremo del 1960.
Quel testo, a suo tempo, concentrò su di sé l'attenzione della censura perché nel ritornello, che arriva presto nella melodia, qualcuno aveva letto un implicito messaggio di libertinaggio maschile: “Libero voglio vivere come rondine che non vuol tornare al nido”.
L'istigazione a un'eccessiva libertà morale nei confronti del matrimonio, del resto, era rafforzata, agli occhi dei censori, dal fatto che, sul lato B del 45 giri di quel 1960, Modugno si divertiva (testo e musica suoi) nientedimeno che con “Nuda”: “Languida, morbida, purissima. Nuda! Mia! Ti sento ancora fra le mie braccia, bevo il tuo respiro dolce morire. Nuda, nuda, dolcissimo ricordo di te”.
Un microsolco fatto apposta, qualche decennio prima, per Berlusconi! Se però vuole brindare alla sua libertà - sapendo, oltretutto, che gli rimane, in ogni caso, l'incandidabilità fino, almeno, al 2018 - Berlusconi non potrà non pensare quella libertà che come fuga, allontanamento, diaspora, emigrazione dal legame troppo stretto che gli è diventato ormai il suo stesso partito. D'accordo, senza di lui i forzitalioti oggi sono persi, non c'è Fitto che tenga, buio fitto. Ma l'uomo, il fondatore, il leader, un po' perché finge di essere stato gabbato da Renzi, un po' perché ormai ha la statura del grande martire, non potrà non vivere la propria riacquistata libertà che nella dimensione a suo tempo censurata Modugno: egli sia, dunque, “libero come rondine che non vuol tornare al nido”, ne approfitti, ce ne faccia approfittare anche a noi. E, certo, non siamo in pochi ad augurarglielo: volare lontano da ogni famiglia, da ogni clan, da ogni populismo, da ogni sozzura non sarà per lui, finalmente, riacquistare la dignità delle origini, di quando era imprenditore - e basta -, di quando sfarfallava ebbro della sua filiforme chance di successo con le donne?
Già, le donne. Nel retro del suo 45 giri, Modugno si lasciava andare ad erotismi che, qualche anno più tardi, sdoganati, sarebbero diventati roba da alto bordello, pensieri, però, da educande dentro turpitudini ben più triviali. A un uomo che, alla soglia degli ottant'anni, fugge verso la libertà come una rondine che non vuol tornare al nido-partito, viene da augurare di fuggire anche da ogni nudità pornografica in cui il mondo di oggi è pieno. Con ciò, oltretutto, farebbe un tentativo, questo sì cavalleresco, di riconquistare - se è possibile - il cuore offeso di molte donne. Libertà dalla politica e dalla mercificazione: se Berlusconi la vive così fa rinascere i consensi per il suo partito e qualche donna può avere perfino sguardi meno accigliati nei suoi confronti. Consigliandolo di vivere da libero la sua libertà andiamo contro i nostri stessi interessi, ma tant'è, essere prodighi di altruismo a volte paga!
Tutti noi, in realtà, abbiamo seri dubbi che le cose andranno così e a me non resta che chiedere scusa al grande Modugno e a Migliacci per essere andato troppo dietro alle suggestioni di un loro capolavoro: “Corre la vela mia corre per il mare chi la può fermare. Naviga naviga naviga naviga. Scivola scivola scivola”. Che desiderio, che augurio che Berlusconi – libero - s'allontani dalla politica con questo placido ballonzolare!