DIS…CORSIVO. L’INEFFABILE CORRADINO

D

NOSTRADAMUS di Maurizio Terzetti / L’emendamento che conferiva al nuovo Senato anche la titolarità nel merito dei temi etici era passato, a Palazzo Madama, lo scorso 31 luglio, con un rocambolesco voto segreto nel quale erano confluiti i consensi della Lega, del M5Stelle e di non si sa quanti altri coscienziosi senatori di maggioranza in odore di fronda.

Lui, Corradino Mineo, era rimasto impassibile fra i cinguettii che lo sospettavano – e non ci voleva molto – di essersi fatto venire gli stessi scrupoli di Stefano Candiani, presentatore leghista dell'emendamento che aveva mandato sotto il Governo con il punteggio di 154 a 147 più due astenuti. Aveva scritto Mineo: “Vuol dire che hanno votato nel segreto contro Renzi gli stessi che bocciarono Prodi per scaricare Bersani? Non ha senso”.
E, invece, forse un senso, magari piccolo e scemante, per Mineo e per Chiti quel voto, circa sei mesi fa, ce l'aveva. Tanto scemante che a leggere, oggi, le catatoniche dichiarazioni di Mineo, rese dopo che la Commissione Affari Costituzionali della Camera ha cancellato sabato scorso le competenze in materia di temi etici della futura assemblea, si rimane allibiti per il senso di eccessiva arrendevolezza che manifestano di fronte a una sconfitta parlamentare su un fronte al quale la minoranza del Pd aveva attribuito importanza epocale.
Così, infatti, si pronuncia oggi Mineo: “L’eliminazione delle competenze del Senato sui temi etici, a questo punto, è una cosa minore. Il problema di fondo di questa riforma è che è una idiozia consegnare il futuro Senato ai partiti regionali, specie dopo lo scandalo scoppiato a Roma. Era previsto che la Camera lo cambiasse; non mi pare una notizia e, francamente, non mi fa né caldo né freddo. Il problema è che questa riforma è nel suo fondamento sbagliata e spero che ora l’opinione pubblica se ne accorga. È una riforma che consegna ai partiti regionali il Senato; sono loro che nomineranno i Senatori. Il governo ha rifiutato tutte le nostre proposte che disegnavano un Senato delle garanzie. Non ha senso, oltretutto, fare un Senato di 95 senatori, composto su base proporzionale, e una Camera con 630 deputati eletti con metodo maggioritario: questo significa che chi vince le elezioni eleggerà da solo il Presidente della Repubblica e la Corte costituzionale, e così saltano tutte le garanzie”.
Ineffabile Corradino! Avreste detto che per tanti anni ha fatto il giornalista uno che sa mescolare le carte e confondere le acque come lui, in questo momento? Se uno non lo sapesse, sospetterebbe che il fresco senatore si è guadagnato la vita fino all'anno scorso non lavorando per l'informazione – che è chiarezza e ordine espositivo – ma, magari, facendo l'avvocato – che è chiarezza e ordine espositivo ma finalizzati alla manipolazione della verità a uso di un cliente in un'aula di tribunale.
I temi etici sono temi sensibili non per nulla e non è con la faciloneria di Mineo che si possono liquidare le battaglie da fare in loro nome o confondere tanto sbrigativamente gli orizzonti politici dentro i quali ridiscutere gli articoli 29 e 32 della Costituzione. La famiglia e la libertà di cura, con tutte le implicazioni e le trasformazioni sociali che comportano, possono mai essere mercanteggiate così cinicamente come fa l'ineffabile Corradino? Fino a sei mesi ci si sarebbe immolati per omofobia e procreazione, coppie di fatto e coppie gay e oggi “non fa né caldo né freddo” la notizia che il Senato prossimo venturo sarà privato della competenza a discutere e a legiferare su nervi, come questi, tanto scoperti e doloranti della società italiana?
Per l'ineffabile Corradino sono dunque diventate una “cosa minore” quelle firme Pd apposte all'emendamento votato a luglio al Senato che per Vannino Chiti erano, di per sé, una piena “assunzione di responsabilità” sui temi eticamente sensibili, come tenne a precisare il senatore toscano in capo a un'intervista a “Avvenire” il giorno dopo della votazione sull'emendamento Candiani. “Cosa minore” i temi etici di fronte a “cosa nostra” è un segnale preoccupante non di crescente aggregazione al carro di Renzi da parte di molti suoi aspri oppositori, ma di infingardo comportamento tribunizio e di cinica manipolazione dell'opinione pubblica da parte di certi nuovi arrivati della politica – ineffabile Coradino! - da cui ogni cittadino coscienzioso dovrebbe prendere finalmente le distanze a vantaggio di persone meno compromesse con l'immagine di sé di quanto possono esserlo astuti giornalisti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.