DIS…CORSIVO. PARATA FINALE

NOSTRADAMUS di Maurizio Terzetti / Vorrei avere il pennello di uno fra i grandi pittori naïfs di questa terra per dipingere la scena dell’uscita dei consiglieri regionali dalla riunione dell’Assemblea legislativa umbra che ha approvato, a maggioranza, il bilancio per il 2015.

Nel quadro rappresenterei un corteo di auto d’epoca che aspettano i politici, ad uno ad uno, e li conducono, fra ali di folla festeggiante, verso le rispettive dimore.
La legislatura è finita, parata finale. E “parata finale” potrebbe anche essere il titolo del quadro, nel quale, senza particolari rispetti per la gerarchia, anzi casualmente, i consiglieri salgono sulle vecchie auto e provano a salutare la gente che li acclama.
Le auto rombano un po’, i carburatori sono sporchini. Per un giorno, Perugia dovrà contaminare la sua aria, ma recupererà con altre chiusure del traffico.
Oggi, nel mio quadro, è festa. Non perché la legislatura, approvato il bilancio, di fatto quasi si chiude (spazio per qualche ultima grande perfidia c’è sempre), ma perché uno spontaneo moto d’affetto ha riunito i perugini e gli umbri, fra due ali di folla, intorno ai loro “deputati” regionali.
Qualcuno vuole schermirsi dai complimenti che piovono da ogni parte e per ogni parte, di maggioranza e di opposizione, di vecchia maggioranza e di nuova opposizione, di nuova maggioranza e di opposizione perenne.
Ogni gruppo, ogni consigliere ha la sua claque. I più famosi sono fatti segno ad applausi scroscianti, i meno famosi sono riconosciuti da qualcuno e additati agli altri, quelli proprio, ancora, un po’ sconosciuti, c’è chi li saluta in maniera privata e familiare.
Tutti, però, sono contenti. I fans della maggioranza sostengono anche i rappresentanti della minoranza e lo spettacolo diventa più bello quando a unirsi nell’afflato sono le bandiere d’ogni colore a garrire nell’aria di Piazza d’Italia.
Una nota di tristezza prende tutti quando le auto d’epoca del corteo passano davanti al Palazzo della Provincia: c’è, fra i “deputati”, perfino chi manda un bacio al vecchio ente dismesso e volentieri entrerebbe con la sua auto nel Cortile del Palazzo per testimoniare il suo affetto se il fiume delle altre auto del corteo non glielo impedisse.
Se ne vanno, i consiglieri, senza accelerare, si godono ancora la piazza. Sono consapevoli di avere fatto un gran bel lavoro, in cinque anni, e tutta questa folla che ha riempito la piazza lo dimostra ampiamente.
Le macchine sono d’epoca, l’epoca è bella, di colpo sembra rinata, a Piazza Italia, la Belle Époque. Peccato che la riunione per il bilancio del 2015 sia stata macchiata da quella polemica sulla tassa per le auto storiche! A riparare, il danno in ogni caso, c’è questo bel corteo di auto d’epoca che per un attimo è nato nei miei sogni e che un passante frettoloso, urtandomi, infrange mentre sto contemplando la bellezza di Palazzo Cesaroni.
Mi cade la tavolozza, i pennelli si disperdono in ogni angolo. Questa politica regionale, infine, è stata meno storica, nella realtà, delle auto storiche, ma, ahimé, è stata, nel cuore della gente, più vecchia e cadente di esse.

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