Dis…corsivo. Una corona di troppo

NOSTRADAMUS di Maurizio Terzetti / Un segnale beffardo, quasi perfido, è venuto a ricordare all’Umbria un episodio che in molti, da noi, vorrebbero dimenticare.
A Las Vegas, durante la cerimonia finale di Miss Universo 2015, è accaduto che il conduttore della serata, con la busta in mano e dentro il nome della vincitrice, ha dichiarato eletta la splendida ragazza della Colombia. E alla splendida ragazza della Colombia è stata persino posta sul capo la corona, segno inconfutabile della vittoria. Poi però è capitato che il giudizio finale non era quello pronunciato con tanta fretta e che la vincitrice vera del titolo di Miss universo 2015 era, ed è, Pia Alonzo Wurtzbach, Miss Filippine. Sul palco, davanti a una platea mondiale, la Miss nominata erroneamente ha dovuto cedere il titolo, e tutte le insegne collegate, alla vera Miss vincitrice.

Dov’è il ricordo dell’Umbria, dov’è quel segnale che ricorda all’Umbria qualcosa di simile accaduto da non molto tempo sul suo territorio?

È presto detto: nella notte dello spoglio delle schede elettorali per le regionali, a un certo punto il vincitore sembrava davvero essere Claudio Ricci. Non diciamo che l’imperturbabile portavoce del centrodestra umbro si fosse già messo in testa la corona che lo investiva del titolo di presidente della Regione. Fino a questo il prudentissimo, mite e sobrio Ricci sicuramente non è mai andato. Però, di fatto, quella notte, per una buona oretta, un po’ tutta Italia, e non solo l’Umbria, ha veramente creduto che nella nostra regione si fosse interrotta la linea del matriarcato, che il locale Mister universo del 2015 fosse davvero Claudio Ricci e che insomma, in Umbria fosse successo il cataclisma elettorale che in tanti in qualche modo avevano messo in conto.

Messa o no che si sia quella corona sul capo, Ricci l’ha poi dovuta correttamente togliere dalla sua testa e consegnarla, all’alba, alla chioma femminea della governatrice uscente, in una sorta di scambio che ricorda molto da vicino quello avvenuto tra Miss Colombia (alias Claudio Ricci) e Miss Filippine (alias Catiuscia Marini).

Per quello che riguarda l’elezione del titolo di donna più bella dell’universo, le cose, pur nella gravità assoluta di quanto è accaduto, sono finite lì. L’impatto mediatico è stato ed è enorme, ma domani tutto sarà dimenticato, a meno che non ci siano gli estremi per controversie legali, cioè per impugnare giuridicamente il verdetto. Che è, invece, quanto sta ancora cercando di adombrare, dal suo punto di vista in maniera irreprensibile, Claudio Ricci. Ancora ieri, infatti, egli dichiarava che le “curiosità statistiche” della notte delle elezioni regionali del 2015 forse non sono solo curiosità statistiche, intendendo che il “caso Umbria” è il unico in cui è stato riscontrato statisticamente “un cambio di segno (dizione tecnica per indicare che un candidato, in testa dell’1,7 per cento al 21 per cento del campione statistico, sia stato poi superato)”.

L’Umbria dal giugno di quest’anno continua ad essere governata da Miss Filippine, mentre Miss Colombia continua candidamente a far temere gli avversari che la corona potrebbe tornare sul suo capo. “Vedremo” – ammonisce – e tira via con il suo classico sorriso appena pronunciato, una specie di gaudio imbronciato poggiato per lo più a destra, senza palesi riferimenti alla sua parte politica.

E così, sei mesi dopo, c’è ancora, chiaramente, una corona di troppo. Ma, comunque vadano le cose, non è tanto questo tipo di “troppo” a doverci preoccupare, quanto, molto più malinconicamente, il “troppo poco” del distacco elettorale tra centrosinistra e centrodestra sul quale riposa – e in ogni caso riposerebbe – qualunque incoronazione fatta sul reame, ora governatorato, dell’antichissima Umbria.

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