Dis…corsivo. Com’è semplice la geografia!
NOSTRADAMUS di Maurizio Terzetti / Com’è semplice la geografia! Se cercate Farneta – la frazione di Cortona che sembra la più accreditata di tutte le contendenti al titolo di stazione dell’alta velocità della “Media Etruria” – scoprirete che essa è vicinissima al confine umbro del lago Trasimeno. Un passo e siamo a Tuoro, potendo proseguire per Passignano o piegare a destra verso Castiglione del Lago.
Se cercate, invece, Ponticelli, frazione di Città della Pieve, cinquanta chilometri più in giù di Farneta – sito della stazione della Media Etruria per il quale è chiamata a battersi tutta l’Umbria – scoprirete che essa servirebbe egregiamente il confine interno all’Umbria che va da Città della Pieve a Orvieto, ma niente, lì, è a un passo dal cuore dell’Umbria come potrebbe esserlo l’opzione di Farneta.
Non mi sto inventando nulla: Farneta replica, per l’Umbria, l’antica, inevitabile necessità terontolese di agganciare i grandi treni appena qualche chilometro in terra toscana, Ponticelli la più recente, redditizia sorveglianza umbra del confine pievese-orvietano sulla grande autostrada del Sole. In un caso e nell’altro, è difficile che l’Umbria di confine, come dimostra la storia della ferrovia e dell’autostrada, possa far valere per tutta la regione l’opportunità di agganciare l’alta velocità. Sarebbe chiedere troppo alle popolazioni del Trasimeno e a quelle del Pievese, ai cittadini, alle amministrazioni, alle imprese.
In loco, inevitabilmente, si guarda a qualche legittimo interesse particolare.
Se, infatti, passa Farneta, la spunta ancora una volta la Toscana, ma è impossibile non pensare che sulle sponde del Lago, anche se segretamente, non si faccia il tifo per una stazione che disterebbe un tiro di schioppo dall’areale lacustre.
Se, invece, passa Ponticelli, la vince l’Umbria, ma è una vittoria che serve egregiamente la linea di confine, la quale poi deve fare i conti con un collegamento interno fra Città della Pieve e Perugia che non è fra i più virtuosi – infrastrutturalmente – della regione.
Com’è semplice, allora, la geografia, specie se abbinata a una istruttiva lettura del sistema viario di una regione! Come non ammettere che il collegamento stradale da Tuoro a Perugia (cioè da Farneta a Perugia) è di gran lunga più diretto e agevole di quello da Città della Pieve al capoluogo di regione umbro?
Non so quanti, fra coloro che sono interessati in Umbria a portare a casa la stazione della “Media Etruria”, ragionino in questi termini elementari o abbiano dimenticato la semplicissima, oltre che bellissima, geografia umbra, preferendo inseguire i ragionamenti tutti politici e ingannevoli dei mega tavoli delle trattative con Trenitalia e i privati di Ntv (Nuovo trasporto viaggiatori).
A questo livello, infatti, la geografia fisica e la rete viaria che serve l’Umbria appaiono del tutto tralasciate. L’intermodalità – cioè l’utilizzo combinato di differenti mezzi di trasporto – appare tutta pensata in termini di equidistanza tra Firenze e Roma, non come scambio funzionale all’interno della regione; le possibilità di crescita economica dell’area interessata vanno fatte scendere dall’Olimpo delle buone intenzioni manageriali, magari sorrette da studi ineccepibili, e confrontate effettivamente con i costi e gli investimenti che oggi, e chissà per quanti anni, saranno necessari per fare la stazione, con qualche paventato scapito delle risorse da investire nel trasporto dei pendolari sia per la Toscana che per l’Umbria. In quanti, insomma, dimenticano la geografia per la politica, fino addirittura a proporre, in alternativa alla “Media Etruria”, che la rete ferroviaria interna all’Umbria, la malandata Orte – Foligno – Terontola, faccia passare su di sé, fra le gole di Spoleto, i temibili Frecciargento!
No, la stazione è giusto che stia sulle porte dell’Umbria. L’importante è che, quando le porte di questa regione s’aprono, il viaggio sia accogliente, comodo e variegato per i turisti. Chi deve uscirne, invece, per un appuntamento a Milano, e ha bisogno di velocità, ci dirà lui dove preferirebbe vedere collocata la stazione della “Media Etruria”.