Dis…corsivo. I segreti del grillo campestre

NOSTRADAMUS di Maurizio Terzetti / L’ora legale ha scandito quest’anno, in Umbria, le fasi del passaggio dal vecchio governo regionale al nuovo esecutivo di palazzo Donini, con un’Assemblea legislativa, nel decurtamento dell’organico, molto rinnovata.
Per sistemare il puzzle regionale c’è voluto tutto il mese di giugno e per completare gli assetti di palazzo Cesaroni ancora una decina di giorni di luglio.
Si è molto discusso – mentre l’ora legale afosamente più che mai batteva sulla massima estensione delle giornate estive – su chi avesse vinto realmente le elezioni, ma l’effetto vacanze, provvidenziale, ha troncato e rimandato a un più mite autunno ogni credibile intervento critico. Solo che, ad autunno ormai avviato, mentre di nuovo l’ora legale e quella solare si passano la staffetta, tacitamente si è convenuto che il tempo del dibattito è passato, che è inutile stare a riflettere, che piuttosto occorre agire.
Così, però, l’opinione pubblica non saprà mai che cosa è veramente successo, nel cuore dell’estate, a livello di ricomposizione della classe politica umbra e sul piano delle nuove linee di governo.
L’ora legale conserva in sé tali segreti e, nella notte appena trascorsa, li ha trasferiti alla sua gemella ora solare.
Ricci ha davvero perso per un soffio la partita sulla quale aveva scommesso tutto? Carisma suo o defezioni del voto di centro-sinistra? Personale appeal della Marini o schieramento impeccabile della “mediana” bocciana del Pd? Fine di ogni minoranza e dei movimenti loro recupero strumentalmente promesso, tanto a destra quanto a sinistra?
La nuova ora solare, che sorge oggi e che durerà cinque mesi, conosce tutte le risposte a queste e simili questioni. Sa, per esempio, come finiranno le crisi al Comune di Foligno, come si deciderà la partita elettorale al Comune di Assisi, come finirà per fermarsi la tristissima vicenda delle Province e dei suoi dipendenti, come marceranno i beni culturali, come saranno apprezzate le capitali della cultura, da Perugia per il restante 2015 alle altre umbre per il 2016.
E sa anche come finirà la collocazione dell’Ikea, dove sarà realizzata la super stazione dell’alta velocità tra Firenze e Roma, se villa Fidelia avrà almeno un po’ d’attenzione regionale, se avremo mostre meno fragili e pretestuose di quelle del 2015 (la più scarsa quella di Sgarbi a Gualdo Tadino), se la Galleria nazionale cambierà passo, se finirà la guerra tra la Regione la Soprintendenza guidata da Gizzi, se il Turreno e il Mercato coperto, a Perugia, saranno conquistati dalle cordate di virtuosi culturali che si sono fatti avanti, se quest’Umbria, politicamente tanto reticente, lascerà spazio a qualche ragionevole sogno creativo in grado di attraversare e unire gli schieramenti oggi ben contrapposti l’uno all’altro.
La notte passata è stata davvero magica, perché può capitare, a fine ottobre, fermandosi sul terrazzo prima di andare a dormire, di ascoltare un grillo campestre estenuato dall’ora legale e di sentire, miracolosamente, in quel canto d’amore, questi e tanti altri segreti transitare da una stagione all’altra dell’anno.

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