Dis…corsivo. Il garbo di una cronaca di settant’anni fa
NOSTRADAMUS di Maurizio Terzetti / Le occasioni dei grandi anniversari lasciano sempre in un angolo la vita minuta che si conduceva all’ombra dell’evento maggiore oggetto di ricordo e di celebrazione. Così è accaduto per il settantesimo della Liberazione, così sta succedendo per la Grande Guerra, così promette di essere anche per gli imminenti anniversari delle scadenze repubblicane, a partire dal settantesimo del referendum istituzionale del 2 giugno del prossimo anno.
Ma io, che sono un tipo molto curioso a dispetto della mia presunta visione intellettuale delle cose, mi convinco sempre di più che basterebbe isolare alcuni avvenimenti della cronaca d’un tempo per sentire meno lontana e aulica la ricorrenza che, di volta in volta, la storiografia mette sugli altari della ricostruzione scientifica dei fatti e controlla con la propria visione politica del presente.
Aridità e noia, tutto il contrario della vivacità della cronaca!
Mi capita per le mani, in quest’ottica, un articolo di garbatissima confezione che, sul “Giornale dell’Umbria” del 7 ottobre del 1945, giusto appunto settant’anni fa, narrava un fatto da comunicare con molta accortezza. Lo riporto senza anticiparne alcun dettaglio per non intaccare il senso della sorpresa e il gusto, preannuncio non morboso, della curiosità che si sta accendendo. È solo lo specchio di una città – Perugia – che viveva il dopoguerra per le sue strade e con i suoi comunissimi personaggi, in attesa, ancora una lunga attesa, di quel traguardo verso la repubblica che si costruiva nella quotidianità e che invece noi, ancora una volta, sentiremo nominare a lungo solo per i suoi valori e per le sue mete altisonanti. Conto, su questa linea, di dare altri piccoli “specchi” nei prossimi numeri del giornale.
“Giannina dovrà cambiare il suo stato civile
Una scoperta davvero curiosa e quasi inverosimile è stata fatta da un vigile. Questi, per diversi giorni aveva notato ai Giardini del Frontone, una ragazzetta molto graziosa che si faceva notare per i suoi gesti poco urbani. Pertanto, giorni or sono, il vigile invitava la fanciulla a seguirlo in corpo di guardia. ‘Come ti chiami? ’ domandava il vigile. ‘Giannina’. ‘Quanti anni hai? ‘ ‘Quindici’. Ella aveva i capelli tagliati corti ed ossigenati ed era piuttosto magrolina. ‘Che cosa facevi al Frontone? ‘. ‘Niente, signor vigile’. E così parlando giungevano entrambi in Corso Vannucci. D’improvviso essa fa il volto spaventato accennando la suo interlocutore di voltarsi. Costui si volta, guarda: nulla di notevole. ‘Che cosa è successo? ‘ domanda e si rivolta, ma la ragazza ha preso il volo, è sparita. Ogni ricerca nei pressi è vana a causa dell’affollamento del Corso.
Ieri sera al vigile sembra di riconoscere in una ragazzetta che passa per i giardini del Pincetto, avviticchiata ad un soldato alleato, la misteriosa fuggiasca.
Poiché vi era un vecchio conto da regolare, la segue. Il militare e la fanciulla scendono le scalette e spariscono dietro le piante. Dopo una ventina di minuti i due risalgono, sostano poi un poco ed il soldato passa del denaro alla ragazza. ‘O’ Key: John’ dice quest’ultima e si separano. ‘Giannina’ chiama il vigile e la ragazza si volta di scatto. Quando lo riconosce fa per fuggire, ma questi rapido l’afferra per un braccio e non la lascia più.
Questa volta la sbarazzina viene fermata dalle Autorità. ‘Come ti chiami’ ‘ le chiedono. Ed ella risponde: ‘Giannina V’.
In breve tempo si è potuto accertare che la ragazza frequentava un po’ troppo assiduamente i soldati alleati. Il suo visetto selvaggio e birichino, veramente grazioso, la sua aria candida e pudica, piaceva ai militari stranieri però (e questo è molto strano) essi non erano troppo generosi con lei. E perché? Perché Giannina si dimostrava in certe cose riservatissima e lasciava un po’ delusi i calorosi amici occasionali.
Ma ieri è avvenuto il colpo di scena. La ragazza, visitata da un medico, ha dato occasione a una strabiliante constatazione. Dopo la accuratissima visita è risultato chiaramente (non ci sarà stato un po’ di rincrescimento?) che essa dovrà, d’ora in avanti, chiamarsi definitivamente Giannino”.